Chainsmokers e la troppa ansia da prestazione

Tre anni di carriera a suon di singoli ed ep ai vertici delle hit, da Selfie a Close che solo la scorsa estate ha venduto 7 milioni di pezzi tra Inghilterra e Stati uniti. Andre Taggart e Alex Pall sono i Chainsmokers, il duo di dj americano che ha portato l’Edm dal dance floor ai vertici delle classifiche internazionali. E ora – messi un po’ sotto pressione della label Sony – arriva anche un album intero Memories…do not open – preceduto due mesi fa dal singolo Something just like this, scritto da Andrew Taggart insieme ai quattro Coldplay (Chris Martin, Guy Berryman, Jonny Buckland e Will Champion), scelto anche Martin & soci come singolo apripista del loro nuovo ep, Kaleidoscope, in uscita a giugno.

I «due smokers» si sono incontrati a New York nel 2012 dividendosi equamente i compiti: Pall si occupa delle voci giuste per le canzoni (uno schema ripreso anche dai londinesi Clean Bandit, altri hit maker delle ultime stagioni), mentre Taggart produce e scrive: «Ascolta talmente tanta musica – spiega Pall in un’intervista a Rolling Stone – che quando gli fai sentire qualcosa ti dice subito: ’Questo è nuovo, questo no’». E hanno fiuto da talent scout: ascoltando pochi secondi su SoundCloud di centinaia di pezzi, sanno dirti «se un brano funziona o meno».

Ma il primo album composto da 12 tracce, frutto del lavoro di tanti produttori (oltre a loro ci sono DJ Swivel KIN, Mac & Phil e Captain Cuts) non funziona come dovrebbe e sembra un’occasione sprecata. C’è troppa ansia da ritornello per un duo che sembrava l’anello di congiunzione fra gli ’80 e il presente.