Sebbene le amicizie intellettuali siano fondamentalmente di due tipi – quelle che si sviluppano attraverso una essenziale complementarietà, e quelle che si fondano su un antagonismo – nessuna delle due categorie ci viene in aiuto nel caso di Cesare Pavese ed Ernesto De Martino. La loro non fu un’amicizia intima sebbene, fin da un primo sguardo, appaiono evidenti i termini della loro intesa e della loro complementarietà. Da un lato, il più autorevole collaboratore di Einaudi, dall’altro, il massimo esponente dell’etno-antropologia italiana, uniti in una delle più significative operazioni culturali del dopoguerra: la creazione di quella «collana viola» per Einaudi,...