«Certifichiamo tessuti bio solo a chi rispetta i diritti»
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«Certifichiamo tessuti bio solo a chi rispetta i diritti»

Intervista Il greenwashing e le frodi nell’industria tessile rimangono problemi tristemente attuali
Pubblicato circa 5 ore faEdizione del 17 ottobre 2024

Mai sentito parlare di Gost, Global Organic Textile Standard? È uno standard volontario internazionale per la lavorazione delle fibre biologiche che si basa su una serie rigorosa di criteri di certificazione ecologica, sociale e dei diritti umani lungo tutta la catena tessile. Gestito dall’associazione no-profit Global Standard (www.global-standard.org) con sede a Stoccarda, in Germania, ma con uffici in tutto il mondo, è stato istituito nel 2002 da quattro organizzazioni: la tedesca International Association of Natural Textiles, l’americana Organic Trade Association, la britannica Soil Association e la giapponese Japan Organic Cotton Association. «Qualsiasi prodotto tessile biologico può potenzialmente ottenere la certificazione Gost. Si va dai filati all’abbigliamento, ai prodotti per la casa, ai materassi, ai prodotti per l’igiene personale e ai tessuti destinati al contatto con gli alimenti. Ma anche i componenti in fibra tessile dei prodotti di consumo come i sedili delle auto o i mobili con rivestimenti in tessuto possono includere materiali tessili certificati Gost.

È cresciuta, inoltre, notevolmente la domanda di prodotti igienici più sicuri, come assorbenti e tamponi mestruali», afferma Katie Lee, specialista delle pubbliche relazioni di Global Standard. «Dalla fondazione del nostro marchio nel 2002, l’attenzione e la domanda di tessuti biologici ha continuato a crescere – continua Lee – e i consumatori sono sempre più consapevoli che tutto ciò che acquistano ha un impatto sull’ambiente. I tessuti biologici sono oggi prodotti in tutto il mondo e possiamo contare su circa 15.000 aziende certificate Gost, di cui più di 700 sono in Italia».

Lee, dal momento che si tratta di una certificazione volontaria, quali sono i parametri che le aziende devono rispettare per ottenerla?
Per ottenere la certificazione, le aziende devono soddisfare una serie di criteri ambientali e sociali. Questi includono: il divieto di utilizzare sostanze chimiche tossiche o nocive, come metalli pesanti, formaldeide e organismi geneticamente modificati (Ogm); l’obbligo di disporre di piani di trattamento delle acque reflue; il rispetto di criteri sociali chiave basati sulle convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, come salari equi, assenza di lavoro minorile, condizioni di lavoro sicure e diritto alla contrattazione collettiva; standard di qualità, come i valori di solidità del colore e di restringimento, per garantire che i prodotti tessili certificati soddisfino le aspettative dei clienti. Il greenwashing e le frodi nell’industria tessile rimangono problemi tristemente attuali e il Global Standard lavora per garantire che le dichiarazioni di sostenibilità del Gost siano solide e credibili, mantenendo la trasparenza e la tracciabilità.

Chi controlla che sia davvero così tutto il processo produttivo?
La certificazione e le ispezioni di trasformatori, produttori e commercianti sono effettuate da organismi di certificazione indipendenti, da noi appositamente accreditati. A questi organismi di certificazione sono affidate anche le ispezioni e le valutazioni. Naturalmente, il Global Standard ha sviluppato un proprio sistema di accreditamento per l’approvazione degli organismi di certificazione.

Quali standard deve seguire la coltivazione biologica delle piante da cui si ottengono le fibre?
La produzione di fibre biologiche non rientra direttamente nel sistema di certificazione Gost. Tuttavia, tutte le fibre che entrano nel nostro sistema devono essere certificate secondo lo standard Ifoam (Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica), che ha un proprio sistema di accreditamento biologico ufficialmente approvato che comprende sia regolamenti privati che governativi. Sono ammesse le fibre certificate «biologiche» o «biologiche in conversione» come il cotone, la lana, la seta e altre fibre naturali.

Un punto importante della certificazione, come lei ha già anticipato, è il rispetto dei diritti dei lavoratori del settore.
Siamo molto severi su questo punto. I produttori, i fabbricanti e i rivenditori certificati Gost sono tenuti a rispettare rigorosi criteri sociali che includono la libera scelta dei lavoratori, la libertà di associazione e di contrattazione collettiva, il divieto di lavoro minorile, di discriminazione, di molestie e di violenza e l’obbligo di parità di trattamento dei lavoratori migranti. Inoltre, devono essere in vigore misure di salute e sicurezza sul lavoro e gli orari devono essere conformi alle leggi nazionali o agli standard industriali, a seconda di quale sia più protettivo per i lavoratori. Inoltre, le entità certificate devono sviluppare un piano per coprire il divario salariale e pagare ai propri lavoratori un salario di sussistenza.

Com’è possibile venire a contatto con le aziende certificate?
È possibile trovare prodotti certificati nella maggior parte dei Paesi del mondo. I consumatori possono consultare il sito www.behindtheseams.eco per saperne di più su prodotti, marchi e dove trovarli.

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