C’era una volta il pop, viaggio negli archivi della memoria
Note sparse Un'antologia di 14 brani nelle pieghe nascoste degli album di Lavezzi con testi di Mogol
Note sparse Un'antologia di 14 brani nelle pieghe nascoste degli album di Lavezzi con testi di Mogol
Stretti tra rapper rampanti e generazioni in formato streaming, gli esponenti di vecchie e nuove generazioni del pop italiano stentano a trovare una collocazione. Nel dubbio, la soluzione la si trova negli archivi da dove si «recuperano» brani celebri ma non solo. Operazione messa a punto da Mogol e Lavezzi, che insieme hanno firmato molti pezzi entrati nell’immaginario collettivo. Nel tempo la collaborazione si è arricchita di molte altre composizioni, non necessariamente successi ma dalla scrittura sia musicale che lessicale di livello. Pezzi che ora fanno parte di un’antologia Capolavori nascosti, appunto che mette insieme 14 tracce. Si parte con Bianche raffiche di vita, scritta in una casa che Mogol aveva a Milano San Felice e che Lavezzi «duetta» con Mango, Laura Valente e Luca Carboni, passando a Per fortuna che ci sei: cantato da Lavezzi con Riccardo Cocciante e Lucio Dalla (dall’album Voci del 1991). Per la gloria è invece dedicata a Chico Mendes. Lavezzi duetta con Mango, Riccardo Cocciante, Raf e Gianni Bella. Mogol ha scritto il testo dopo aver visto un documentario su Mendes che lottava contro il disboscamento della foresta amazzonica, con i seringueiro, i raccoglitori di caucciu. Una storia infinita è l’inedito della raccolta. Interpretato dallo stesso Lavezzi insieme a Cristina Di Pietro.
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