Era troppo presto per cantare vittoria. L’altroieri sera un tweet di Nicola Zingaretti recitava: «Il governo in commissione ha deciso di accantonare l’emendamento» relativo allo stravolgimento dell’organigramma del Centro sperimentale di cinematografia, voluto dalla maggioranza. L’accantonamento però è durato solo poche ore, a quanto pare perché Forza Italia si era detta pronta a ritirare il voto favorevole se non fosse stata coinvolta in qualche modo nel nuovo assetto. Ecco allora comparire, ieri mattina, una proposta di modifica – sempre firmata dai quattro deputati leghisti a cui si deve l’emendamento, Iezzi, Bordolani, Ravetto e Stefani – approvata con 28 voti a favore e 19 contrari. Modifica che consiste nell’inserire anche il Miur – controllato attualmente da FI – tra i Ministeri che con il nuovo assetto sarebbero chiamati a scegliere il comitato scientifico del Centro sperimentale.

Ora il decreto inizierà il suo percorso in parlamento, dove è più difficile che verrà osteggiato. «La preoccupazione è che mettano la fiducia, impedendo all’opposizione di continuare a insistere» ha affermato Elly Schlein a «The Hollywood reporter Roma».
«Questo governo è prontissimo ogni volta che occorre mettere le mani in qualche postazione» ha detto invece Fratoianni. Ieri mattina si è tenuto un sit-it degli studenti del Centro sperimentale di fronte a Montecitorio. Avevano un incontro fissato con Mollicone, presidente della commissione cultura, ma essendo stato il decreto già firmato si è reso nei fatti inutile