Nel 1960, in un saggio destinato a una trasmissione radiofonica il cui oggetto era Osip Mandel’stam, uno dei poeti da lui più amati, Paul Celan scriveva: «Il luogo della poesia è un luogo umano, “un luogo nell’universo”, certo, ma che si trova quaggiù, nel tempo». Il salto di qualità della critica tedesca nel doppio anniversario – della nascita, nel 1920 a Czernowitz, (città asburgica fino al 1918, poi rumena, poi sovietica, oggi ucraina) e della morte nel 1970, a Parigi – si realizza nel restituire alla poesia di Celan il rapporto con la storia, che la rende tanto più potente....