«C’è il Prime day, non potete fare l’assemblea sindacale»
Amazon Senza Diritti Filt Cgil bloccata a Cividate (Bergamo). «Mai successo, la riunione la faremo in strada contro i controlli su tutti i lavoratori: sarà sciopero»
Amazon Senza Diritti Filt Cgil bloccata a Cividate (Bergamo). «Mai successo, la riunione la faremo in strada contro i controlli su tutti i lavoratori: sarà sciopero»
«C’è il Prime Days, l’assemblea sindacale non si può fare». I lavoratori di Amazon del magazzino di Cividate – rende noto la Filt Cgil di Bergamo – si sono visti rifiutare un’ora di assemblea per la concomitanza con la promozione che il gigante dell’e-commerce ha previsto per l’evento arrivato alla decima edizione con cui offre per due giorni – 16 e 17 luglio -offerte in esclusiva per i clienti Prime.
Il sindacato ha risposto subito: ci riuniremo lo stesso per strada e discuteranno di sciopero. «Non ci è mai successo di ricevere una comunicazione del genere da un’azienda – commenta Pierluigi Costelli della segreteria Filt Cgil di Bergamo – Terremo, come previsto, tutte e tre le assemblee, sia nel caso che l’azienda ci faccia entrare nel magazzino come nel caso che ci lasci per la strada», aggiunge Costelli. «E a questo punto discuteremo con i lavoratori la proclamazione di uno sciopero».
«Abbiamo richiesto alla Filt Cgil di rinviare alla prossima settimana l’assemblea. Di fatto l’unica ragione è la concomitanza con la settimana del Prime Day, la cui data era stata già comunicata il 22 maggio», prova a difendersi Amazon Italia.
Per i sindacati invece «è un atto grave, anzi gravissimo». La convocazione di un’ora di assemblea per ciascuno dei tre turni nella giornata di oggi, infatti, era stata inviata l’8 luglio scorso.
A Cividate lavorano oltre mille persone, più molte con contratto di somministrazione. «Siamo già in stato di agitazione per il controllo che Amazon esercita tramite telecamere e login, il monitoraggio dei singoli dipendenti attraverso il meccanismo in ogni postazione di lavoro e la definizione di classifiche dei lavoratori più veloci” ma anche telecamere di controllo «sulla base del quale vengono poi messe in atto continue pressioni ma anche ritorsioni come – sostiene Costelli – l’assegnazione di mansioni più faticose o la mancata autorizzazione delle ferie richieste».
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