«Le mie fotografie all’epoca», diceva Enrico Cattaneo – nato a Milano nel 1933, scomparso lo scorso 5 luglio – in un’intervista del 2016, «non erano granché, ma adesso non puoi fare la storia dell’arte senza le mie fotografie». Non era un giudizio di qualità, questo, ma un appunto sul ritorno di interesse sul suo sessantennale lavoro di documentarista nel mondo dell’arte. Si deve all’occhio acuto e mai invadente di Cattaneo, infatti, la narrazione visiva più partecipe di molti dei fatti artistici accaduti in Italia fra la metà degli anni cinquanta e i cinque decenni successivi. Una passione nata quasi per...