Visioni

«Cats», un brivido felino all’ombra del Colosseo

«Cats», un brivido felino  all’ombra del ColosseoUna scena da "Cats" – foto di Gianluca Saragò

A teatro L'allestimento del celebre musical di Andrew Lloyd Webber - curato da Massimo Romeo Piparo - in un'immaginaria Roma

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 10 dicembre 2022

Foyer delle grandi occasioni – come consuetudine per il tempio del musical capitolino, il Sistina, per la prima di Cats che nel quarantennale del suo debutto, arriva in una produzione curata da Massimo Romeo Piparo. Il regista, anche direttore artistico del teatro, ha immaginato l’apoteosi felina non più ambientata a Londra ma in un’immaginaria Roma. Nella capitale attori/ballerini si muovono fra la Bocca della verità e altre antiche vestigia imperiali, una sorta di discarica artistica con il Colosseo sullo sfondo e una luna malinconica a far capolino sulle teste degli spettatori. Lo spettacolo – 70 milioni di biglietti venduti in centinaia di allestimenti, è il frutto di un’intuizione di Andrew Lloyd Webber che ha musicato i testi del Premio Nobel per la letteratura Thomas Stearns Eliot, trasformando insieme allo sceneggiatore John Napier le poesie de Il libro dei gatti tuttofare in un musical. Lo stesso autore – e il suo entourage – hanno dato il permesso di ambientare nella Città Eterna lo show che dopo il debutto londinese nel 1981 arrivò un anno dopo a Broadway per rimanere in cartellone per vent’anni.

RICCA PRODUZIONE e coreografie di livello, ma l’intuizione di Piparo è chiamare Malika Ayane – anni orsono artefice di una convincente Evita – e affidarle il ruolo-chiave di Grizabella, la gatta fascinosa che aveva abbandonato la comunità felina per avventurarsi nel mondo, ma che al suo ritorno viene esclusa dal branco. Il dolore è racchiuso nella struggente Memory – brano capolavoro dove sono presenti tutti gli elementi del melodramma, a cui la cantante italo marocchina regala inedite sfumature e presenza scenica di livello, prima di esplodere nel liberatorio acuto finale.

Ma sono tanti i personaggi nelle due ore di spettacolo, dal vecchio Gus (Fabrizio Angelini), un tempo celebre per la sua carriera di attore e l’appariscente Rum Tum Tugger (Luca Giacomelli Ferrarini, grande voce), che vuole sempre essere al centro dell’attenzione.

I GATTI DANZANTI – orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello, nella curatissima coreografia di Billy Mitchell, sono protagonisti della notte felina al Ballo Jellicle dove Old Deuteronomy (Fabrizio Corucci), «gatto filosofo», sceglie e annuncia chi di loro potrà rinascere a una nuova vita. La festa è però turbata da due eventi: il rapimento di Old Deuteronomy e l’apparizione – appunto – della «reietta» Grizabella. Ma sono tanti i personaggi nelle due ore di spettacolo, dal vecchio Gus (Fabrizio Angelini), un tempo celebre per la sua carriera di attore e l’appariscente Rum Tum Tugger (Luca Giacomelli Ferrarini, grande voce), che vuole sempre essere al centro dell’attenzione.
Un rendez vous e una storia che nasconde, dietro lustrini e numeri acrobatici, una potente metafora umana. Si replica fino al 22 gennaio.

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