Casoli, luogo della memoria
Documenti degli «internati politici ex jugoslavi»
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Casoli, luogo della memoria

Il libro «L'ozio coatto», Giuseppe Lorentini racconta il campo di concentramento fascista
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 23 gennaio 2021
Al campo di concentramento fascista di Casoli, una cittadina abruzzese in provincia di Chieti, gli internati passavano le loro giornate «in pieno ozio» condividendo spazi ristretti «dove regnava la promiscuità e la mancanza di riservatezza, con la possibilità di uscire in fasce orarie prestabilite, nello spazio circoscritto del perimetro del campo», controllato a vista dai carabinieri. Vi soggiornarono tra il luglio del 1940 e il maggio del 1942 gli «ebrei stranieri», tra il maggio 1942 e il febbraio 1944 gli «internati politici ex jugoslavi». Quando entravano dovevano consegnare il passaporto, il denaro, oggetti di valore e non potevano disporre di...
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