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Caso Suarez: spunta una chat tra la ministra e il Viminale

Caso Suarez: spunta una chat tra la ministra e il ViminaleLuis Suarez

Calcio E’ un puzzle che va assemblandosi, quello sull’esame farsa per la cittadinanza italiana del giocatore

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 15 gennaio 2021

E’ un puzzle che va assemblandosi, quello sull’esame farsa per la cittadinanza italiana a Luis Suarez. Ogni pedina al suo posto, coinvolgendo sempre di più pezzi dello stato, oltre alla Juventus e a figure apicali e docenti dell’Università degli Stranieri di Perugia. Le ultime intercettazioni pubblicate su La Nazione della chiacchierata tra la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli e il dirigente della Juve, Fabio Paratici rischiano di peggiorare il quadro indiziario per la società bianconera, su cui indagano i magistrati di Perugia per ostacolo alle indagini e anche per lo stesso Paratici, indagato per falsa testimonianza. Emerge la richiesta di aiuto da parte di Paratici alla titolare dei Trasporti per ottenere un passaporto comunitario in tempi ristretti e poter così tesserare Luis Suarez alla Juventus. La telefonata è l’innesco di una catena di chiamate tra funzionari del Governo che si sono adoperati per permettere al club bianconero – Frattasi via Whatsapp rassicura la ministra De Micheli sull’accelerazione alla pratica Suarez -, senza però riuscirci, ovvero di risolvere le beghe sulla cittadinanza alla punta ex Barcellona per farlo tesserare dalla società juventina in tempo utile con la chiusura della sessione estiva del mercato, l’1 ottobre.

“LA JUVENTUS mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza. Mi aiuteresti?”, è il contenuto del messaggio che De Micheli ha inviato alle 11.34 del 3 settembre al capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, che è stato il punto di partenza dell’inchiesta della Procura di Perugia sull’esame taroccato dell’Università per stranieri, che vede coinvolti vertici e dipendenti dell’ateneo, con sospensione dall’incarico per otto mesi della rettrice, di un funzionario e pure dell’esaminatore di Suarez, che prima aveva smentito la ricostruzione, ovvero che le domande all’uruguaiano erano state recapitate in anticipo. Ma al vaglio dei magistrati – e l’intercettazione tra De Micheli e Paratici non fa altro che avvalorare l’ipotesi -, ci sono anche Paratici e il pool di legali della Juventus, in particolar modo il dirigente juventino aveva smentito ogni contatto con il Viminale (smentito dalle intercettazioni), mentre i giudici lavorano sulla possibile fuga di notizie per verificare se il club bianconero abbia rinunciato a ingaggiare Suarez dopo esser venuto a conoscenza dell’inchiesta a Perugia.

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