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Caso camici, i pm di Milano chiedono di processare Fontana

Caso camici, i pm di Milano chiedono di processare Fontana

Covid, la Regione potrebbe essere in zona gialla entro una settimana Con il governatore della Lombardia coinvolte anche altre quattro persone

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 3 dicembre 2021

La procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana nel caso camici: l’accusa è di frode in pubbliche forniture per la commessa di 75mila camici e altri dpi richiesti dalla partecipata regionale Aria alla Dama spa (di proprietà di Andrea Dini, cognato di Fontana) durante la prima ondata della pandemia. Stessa richiesta anche per Dini e Filippo Bongiovanni, ex direttore generale di Aria.

La tegola cade sulla testa del governatore leghista proprio mentre cerca di arginare l’effetto dei dati della pandemia diffusi dal Cnr. Sale il numero dei contagi sforando il tetto dell’incidenza settimanale, fissato a 50 casi ogni 100mila abitanti, ieri a 145. Vicini anche alla soglia d’allarme del 10% di occupazione delle terapie intensive – arrivato al 7% – e al limite della capienza dei contagiati covid nei reparti a media intensità di cura: 13,6% con un “breaking point” al 15%. Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo M.Picone del Cnr spiega che «con i tassi di crescita medi correnti, la curva dell’incidenza dei positivi fa prevedere che nei prossimi 7-10 giorni si dovrebbero oltrepassare entrambe le soglie (10 e 15%). Si prevede quindi che la Lombardia avrà numeri da zona gialla da qui a una settimana».

«La Lombardia è disponibile ad accogliere i pazienti covid dalla Germania, dove le terapie intensive sono prossime al collasso». «Regione Lombardia si è attivata per preparare alcuni moduli dell’ospedale in Fiera per renderli operativi in 24/48 ore». Tra la prima dichiarazione, di Letizia Moratti, e la seconda, di Fontana, trascorrono solo 72 ore. Tre giorni per passare da realtà che offre aiuto a regione di nuovo a un passo dall’allarme. Ma da settimane, ormai, i direttori dei Pronto soccorso lombardi lanciano richieste di aiuto. Gli accessi si moltiplicano sia a causa dei sospetti covid sia per i pazienti con altre patologie. E per rendersene conto basta «scrollare» dall’app di Regione Lombardia «Salutile – Pronto Soccorso» la lista degli ospedali: «affollato» e «sovraffollato» sono le etichette più frequenti. Così Fontana e Moratti riesumano l’astronave fantasma voluta da Guido Bertolaso. Già comprovato flop nella seconda e nella terza ondata, promette di esserlo ancora nelle prossime settimane. Ammesso che riesca a riaprire. «La richiesta riguarda due moduli da 16 posti letto, quindi per 32 pazienti. Al termine di questo percorso, sarà la Regione a comunicarci se e quando iniziare ad accogliere i pazienti», ha spiegato il direttore del Policlinico di Milano, Ezio Belleri.

Fontana, intanto, mostra ottimismo, invitando a «diffidare da qualunque allarmismo». La verità è che, qualora il presidio ospedaliero della Fiera dovesse concretamente accogliere dei pazienti, si riproporrebbe l’antico problema del personale medico-infermieristico.

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