Politica

Casellati: «L’informazione libera va sostenuta e supportata»

Casellati: «L’informazione libera va sostenuta e supportata»La presidente del senato Maria Elisabetta Casellati con il ventaglio regalatole dalla Stampa parlamentare

La presidente del senato alla cerimonia del Ventaglio Torna anche sulla sua definizione di 'pettegolezzi' gli articoli sul Russiagate: quando l'ho detto le interrogazioni ponevano la questione in termini meramente ipotetici

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 25 luglio 2019

«Se i social hanno di fatto creato una piazza virtuale in cui tutti possono avere voce, l’intermediazione giornalistica diventa l’unico vero strumento dei cittadini per avere la certezza di un contenuto reale, verificato, credibile». Torna sul tema dell’informazione la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati alla cerimonia del Ventaglio, il tradizionale incontro con la stampa parlamentare. Non è la prima volta che la presidente torna sul tema, in linea con i molti interventi del presidente della Repubblica Mattarella. E meno in linea con quella dei tagli all’editoria voytati dal governo. «L’informazione libera è una risorsa», ha detto, «deve essere sostenuta, supportata. E per essere veramente libera l’informazione deve essere plurale, accogliere e dare voce a tutte le sensibilità ed a tutte le culture». In autunno il senato organizzerà un convegno su fake news e video fake.

Molti i temi delsuo discorso. Per Casellati l’autonomia richiesta da tre regioni è «più un’opportunità che un rischio», ma quanto all’iter parlamentare è rimasta sulle generali. La scorsa settimana l’incontro con il collega della camera Fico è finito in un nulla di deciso. Nella stessa giornata dell’informativa del premier Conte al senato sul Russiagate italiano, la presidente è tornata sul giudizio tranchant pronunciato in aula a proposito delle inchieste giornalistiche, «pettegolezzi» in base ai quali aveva dichiarato inammissibili le interrogazioni del Pd. «La non ammissibilità, da me decisa sulla base di un’osservanza puntuale del regolamento, era riferita solo alle prime tre interrogazioni – dal febbraio al maggio decorso – che, per forza di cose, ponevano la questione in termini meramente ipotetici. Le nuove informazioni – e l’avvio di una indagine da parte della procura di Milano -, hanno consentito una diversa stesura di questi atti di sindacato ispettivo» che quindi sono stati ammessi. Tesi opposta a quella del Pd, ma anche alla prassi: non serve l’avvio di un’inchiesta per ammettere un dibattito in aula, che non è un tribunale ma la sede di un dibattito politico.

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