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Case e successioni, la controriforma fiscale del Pd

Case e successioni, la controriforma fiscale del PdElly Schlein – Ansa

Tasse Proposte alternative alla legge delega del governo. Cecilia Guerra: «La riforma delle destre porterebbe al taglio di 10 punti di spesa sociale»

Pubblicato circa un anno faEdizione del 12 luglio 2023

«La riforma fiscale del governo aumenta le diseguaglianze e mette a rischio i fondi per sanità e scuola pubblica». Il Pd non si limita ad attaccare le proposte del centrodestra, la legge delega all’esame della Camera, ma cerca il contropiede.

Con un pacchetto di controproposte già tradotte in emendamenti che puntano al massimo della progressività, con il modello tedesco «ad aliquota continua» in cui le tasse crescono a seconda del reddito, senza scaglioni. Ma anche con proposte di intervento su rendite finanziarie, che oggi hanno una tassazione massima al 26% e successioni, su cui i dem vorrebbero far crescere la progressività per evitare che eredità milionarie paghino come quelle del ceto medio.

C’è poi il capitolo del catasto, già arenato al tempo del governo Draghi per i no di Lega e Forza Italia: il Pd vuole portare avanti la riforma, a parità di gettito complessivo, per redistribuire i costi «in modo più equo», e cioè facendo pagare di più chi ha case con un alto valore di mercato ma con rendite catatali oggi più basse.

Il Pd non indica nuove soglie per rendite e successioni, come del resto non ha fatto governo visto che si tratta di una legge delega,. Ma esprime una linea di indirizzo: «Aumentare la progressività in questi due campi per alleggerire le tasse su lavoratori dipendenti e pensionati, che oggi si sobbarcano l’85% dell’Irpef». Uno degli obiettivi è evitare che redditi analoghi siano tassati diversamente se il lavoratore e autonomo o dipendente, cosa che viene favorita dalla flat tax, che il Pd vuole contrastare in tutti i modi, anche nella sua versione incrementale.

Elly Schlein, presente ieri alla conferenza stampa dem, ha spiegato che la proposta non contiene nuove tasse o patrimoniali, ma un «riequilibrio» a favore di chi oggi è più tartassato. E anche un tentativo di rendere più credibile la lotta all’evasione. Nella legge delega del governo, accusano i dem, «si tenta di portare a sistema i condoni, e questo è davvero intollertabile», spiegano.

Così come sono pronti a dare battaglie contro le norme che renderebbero più difficile la riscossione di crediti certi e le rateizzazioni «eccessive» fino a 10 anni anche nei confronti di contribuenti che non hanno difficoltà economiche o che hanno subito già condanne per evasione.

Schlein sostiene che l’obiettivo della maggioranza, con questa riforma «priva di coperture», sia «far venire meno i servizi e i beni pubblici essenziali per i cittadini. Noi non ci stiamo». Cecilia Guerra ha spiegato che nei regimi con la flat tax, a fronte di 9 punti in meno di pressione fiscale, ci sono 10 punti in meno di spesa sociale. «Se questo è il loro obiettivo abbiano il coraggio di dirlo agli italiani». Tra le proposte, anche quella di convertire molte detrazioni inutili (tax expenditures) in sconti fiscali per lavoratori e pensionati.

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