Italia

CasaPound, porte chiuse anche a Castano Primo (Mi)

CasaPound, porte chiuse anche a Castano Primo (Mi)

Fascisti Anche il piccolo comune a 40 km di Milano si oppone alla festa nazionale dei fascisti del terzo millennio. Il sindaco Giuseppe Pignatiello si è rivolto al prefetto di Milano per comunicare il divieto di utilizzo di una tensostruttura precedentemente assegnata: "La mia amministrazione ha concesso quello spazio ad una associazione sportiva, non a un raduno dell'estrema destra". Applausi da tutta la sinistra milanese, giornata complicata per la Prefettura che oggi dovrà decidere come risolvere la situazione

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 11 settembre 2015

Via da Milano, fascisti su Marte? Sarebbe bello ma è impossibile. E questo è un tema urgente che certo non può essere liquidato appellandosi solo ai divieti della questura. La notizia, quasi destituita di ogni fondamento, da un paio di settimane aveva comunque allarmato la sinistra milanese, più o meno istituzionale: Casapound avrebbe scelto proprio Milano per la sua festa nazionale (in programma da domani a domenica). Ma tutti, gli stessi fascisti del terzo millennio, i militanti antifascisti, la questura, la prefettura e l’Anpi sapevano che sarebbe bastata un po’ di democratica e determinata pressione per disinnescare la miccia ancora una volta. Da queste parti, nonostante l’effervescenza di Casapound e i rapporti con la Lega di Matteo Salvini, vecchi e nuovi fascisti non hanno mai avuto vita facile. Tant’è che quasi sempre (commemorazioni di Sergio Ramelli a parte) i raduni festaioli dell’estrema destra si auto alimentano grazie all’effetto annuncio e poi vengono dirottati altrove. Problema allontanato, sollievo generale.

Doveva andare così anche questa volta, se non fosse che la situazione è andata complicandosi nelle ultime ore per via di una tardiva ma sacrosanta presa di posizione del sindaco di Castano Primo, la località a circa 40 km da Milano che solo ieri Casapound ha avuto il coraggio di rivelare durante una conferenza stampa milanese, con Vittorio Feltri ospite d’onore “incazzato” per “l’ostilità preconcetta di certa sinistra” e il leader Gianluca Iannone intervistato dai giornalisti come una star della nuova destra estrema dialogante. “Magari occupiamo anche il Duomo, così viviamo al meglio la città”, ha risposto a chi gli ha chiesto lumi in caso di divieto.

Proprio questo è il punto. Anche a Castano Primo. Ieri, il sindaco Giuseppe Pigniatiello (lista civica di centrosinistra), forse colto un po’ troppo di sorpresa, ha scritto al prefetto di Milano per annunciare il suo rifiuto di ospitare la tre giorni di Casa Pound. Spiegati gli antefatti, ha concluso così: “Questa amministrazione, da me rappresentata, ritiene dunque di non poter autorizzare l’evento di che trattasi e pertanto di non consegnare le chiavi della struttura”. Problemino, da risolvere con una certa urgenza. E questa mattina, per prima cosa, il sindaco dovrà renderne conto al prefetto di Milano Paolo Tronca. L’amministrazione comunale di Castano Primo – questa è la giustificazione del sindaco – aveva rilasciato un’autorizzazione per l’evento organizzato dall’associazione sportiva La Focosa e solo in seguito (ieri) si è resa conto che il suo presidente, Massimo Trefiletti, è anche il responsabile di Casapound Lombardia.

I fascisti del terzo millennio ci rimarrebbero molto male. Hanno preparato dei dibattiti di livello, sui marò e sull’immigrazione, con la partecipazione di Stefano Dambruoso, deputato di Scelta Civica e già magistrato in carriera a Milano con la fissa dei fantasmi di Al Qaeda. Hanno invitato diversi politici, compresi quelli di sinistra che hanno replicato no grazie. Hanno pensato a un torneo di calcetto e anche a uno spettacolo di burlesque, nella simpatica cornice di tanti banchetti “regionali” pieni della solita mercanzia. Insomma, al prefetto di Milano, che ne farebbe volentieri a meno, il rifiuto del sindaco Pigniatiello potrebbe creare qualche problema.

Che sia un gioco delle parti o meno in attesa della decisione della Prefettura, chiudere le porte in faccia ai fascisti rimane un gesto non scontato e apprezzato dal centrosinistra che promette di dare man forte a qualunque tipo di iniziativa volta ad impedire la festa di Casapound. Lo dice il Pd, con posizioni nette (un evento). “Il suo rifiuto – dice il segretario di Milano Pietro Bussolati – è la dimostrazione che anche i comuni dell’area metropolitana respingono movimenti che si ispirano a valori contrari ai principi della nostra Costituzione”. Esprime la sua solidarietà anche Onorio Rosati (Pd regionale): “In questo caso c’è poco da aprire dibattiti, quando ci sono raduni di neofascisti bisogna che le autorità li vietino e che i cittadini manifestino per impedire lo svolgimento”. Sel e Prc chiedono l’intervento del ministro degli Interni: “Lo deve vietare”. Nel frattempo, in attesa di capire quali “consigli” riceverà il sindaco di Castano Primo, la location della festicciola è presidiata dalla polizia. A Milano, invece, questa sera alle 17, presidio antifascista in piazza Mercanti.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento