Inaugurato, in una serata divenuta leggenda, il 15 giugno 1929, l’appartamento parigino di Léonce Rosenberg in 75, rue de Longchamp, sedicesimo arrondissement, rappresenta uno spaccato clamoroso delle controversie anni venti intorno al ‘decorativo’, significato e statuto. Il benjaminiano inquilino dell’intérieur è in questo caso uno dei grandi mercanti d’arte moderna, segnatamente del cubismo, colui che, approfittando della guerra e dell’autoesilio svizzero di Daniel-Henri Kahnweiler, gli si era sostituito, acquisendo Picasso e compagni alla sua galleria, L’Effort Moderne (19, rue de La Baume), e giocando un ruolo sporchissimo, in linea con la xenofobia istituzionalizzata delle autorità francesi, allorché le riserve cubiste...