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«Caro segretario, noi votiamo No». Referendum, rivolta dei militanti Pd su Facebook

«Caro segretario, noi votiamo No». Referendum, rivolta dei militanti Pd su Facebook

Sulla pagina di Zingaretti «Caro segretario, mi spiace ma voto No». La pagina Facebook di Nicola Zingaretti -dopo l’intervista in cui il segretario del Pd ha schierato il partito per il Sì al referendum- […]

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 27 agosto 2020

«Caro segretario, mi spiace ma voto No». La pagina Facebook di Nicola Zingaretti -dopo l’intervista in cui il segretario del Pd ha schierato il partito per il Sì al referendum- si è trasformata in uno sfogatoio di iscritti e simpatizzanti. Quasi duemila i commenti in poche ore. Niente toni bruschi, o insulti così frequenti sui social. Ma in larga parte ragionamenti e rispetto per Zingaretti. Con una chiara divergenza politica: non c’è fiducia nell’idea che un domani potranno arrivare i correttivi chiesti dai dem, a partire da una nuova legge elettorale. E così prevale l’idea di non firmare una «cambiale in bianco».

«Non si scambia il sostegno a un governo con una riforma che mina la nostra democrazia», scrive Diego Zanotti. «È la Costituzione, mica la lista della spesa», avverte Marco Piazza. «Non è diminuendo il numero degli eletti che migliora il funzionamento delle istituzioni», rincara Bruna Viola. «Il punto di merito è che la riforma elettorale non c’è. E dubito che ci sarà tra 20 giorni. Dovrebbe ben saperlo anche lei», ricorda Paola Propana. «Caro mio segretario, i grillini non hanno alcuna intenzione di onorare quell’accordo. Non lo dico io, ma i fatti», scrive Mauro D’Achille.

Molti propongono di abbassare lo stipendio dei parlamentari, non il loro numero. Fabrizio Vasconi chiede a Zingaretti di consultare la base: «Segretario, ci ascolti, e faccia un ragionamento serio sul No». Salvatore Salerno sollecita la libertà di coscienza: «Caro segretario, tu puoi anche votare Si per una presunta correttezza personale verso Di Maio. Lascia però a tutti quelli di sinistra e che mantengono i valori la facoltà di votare No». «Da elettore del Pd voto No perché è una riforma fatta male e senza nessuna garanzia», dice Tanis Mezzelfo. Anna Maria Tononi è lapidaria: «Il Pd sta scherzando col fuoco…».

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