Cappato denuncia: «Intercettato dai servizi segreti». Mantovano smentisce
Il leader dell’associazione Coscioni, candidato a Monza per le suppletive al Senato, attivista dei diritti civili che ha aperto la via legale al suicidio assistito, conferma: «Fonti autorevoli e verificate»
Il leader dell’associazione Coscioni, candidato a Monza per le suppletive al Senato, attivista dei diritti civili che ha aperto la via legale al suicidio assistito, conferma: «Fonti autorevoli e verificate»
Conversazioni telefoniche captate dai servizi segreti attraverso «trojan di Stato» e intercettazioni ambientali con «microcimici» nelle «mie sedi abituali di lavoro e di vita». A denunciarlo è Marco Cappato, che – dice – si è preso del tempo per «verificare con certezza da fonte autorevole» la segnalazione anonima ricevuta, e ieri ha deciso di agire con un atto puramente politico: rendendo tutto pubblico e chiedendone conto direttamente alla premier Giorgia Meloni. La notizia è decisamente d’impatto, e per qualche ora, nel pomeriggio, campeggia in apertura sui siti d’informazione. Ma quasi nemmeno il tempo di controllare a fondo nei meandri segreti dell’Aisi, che il sottosegretario Alfredo Mantovano, delegato per la sicurezza della Repubblica, gli risponde smentendo ogni coinvolgimento del governo. Cappato però rimane sul punto: «Sono sicuro delle mie fonti», «per ora prendo atto della risposta, poi vedremo». Sul caso, + Europa ha presentato un’interrogazione al ministro Nordio.
In effetti il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che attraverso le sue azioni di disobbedienza civile ha aperto un varco alla legalizzazione anche in Italia del suicidio assistito e che un mese fa ha deciso di ufficializzare la candidatura per le elezioni suppletive al Senato del 22 e 23 ottobre nel seggio di Monza lasciato vacante da Silvio Berlusconi, è estremamente preciso nella denuncia. Cappato afferma di conoscere perfino l’ipotesi di reato a suo carico con la quale il Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza della Repubblica (Dis) avrebbe richiesto le intercettazioni: reato di «associazione sovversiva».
«Chiedo formalmente alla Presidente del Consiglio – scandisce in un video diramato su Instagram e attraverso i canali dell’associazione Coscioni – di verificare se corrisponda al vero l’informazione a me giunta anonimamente che dal febbraio 2023 sarei sottoposto a captazione informatica del telefono (intercettazione permanente e totale) con Trojan di Stato e che siano in corso intercettazioni con microcimici nelle miei sedi abituali di lavoro e di vita dal marzo di quest’anno.
Il monitoraggio sarebbe ad opera dell’Agenzia di Informazione e sicurezza -Aisi- su richiesta del Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza della Repubblica -Dis- Autorità delegata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per eventuali ipotesi di contestazione del reato di “associazione sovversiva” ed eventuali reati riscontrati in fase di indagine. Nel caso tale informazione, che potrebbe anche riguardare le persone con cui collaboro da anni, dovesse essere in tutto o in parte corrispondente al vero – conclude – chiedo alla Presidente del Consiglio di interrompere immediatamente tale attività perché in palese contrasto con il libero esercizio di diritti civili e politici fondamentali previsto dalla nostra Costituzione che la Repubblica italiana ha l’obbligo di rispettare in virtù dell’aver ratificato tutti gli strumenti internazionali dei diritti umani».
Cappato si avvale della consulenza dell’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Coscioni, ma al momento non si è rivolto alla magistratura. D’altronde, spiega al manifesto, secondo le informazioni in suo possesso, l’iniziativa sarebbe semmai dei servizi segreti e non di una qualche procura. Sul fatto che abbia cercato o meno le prove fisiche delle intercettazioni ambientali, preferisce al momento mantenere uno stretto riserbo.
«Escludo nel modo più assoluto che vi sia o vi sia stata attività di intercettazione nei confronti dell’on. Cappato», è la risposta a tempo record del sottosegretario Mantovano. Per Cappato al momento è sufficiente: «Ho chiesto un impegno al governo, la presa di posizione è arrivata da parte del sottosegretario». L’attivista dei diritti civili però conferma: «Ho ricevuto una segnalazione anonima cartacea che ho verificato, si tratta di una fonte che ritengo credibile e affidabile, ma che vuole rimanere tutelata quindi anonima, non ho ancora prove altrimenti non avrei fatto una domanda al presidente del consiglio».
Eppure il dubbio che qualcuno voglia boicottare la sua corsa al Senato – che sia con i trojan e l’accusa di «associazione sovversiva», o che sia instillando il dubbio delle intercettazioni – rimane: «Sarebbe – afferma Cappato – un’accusa totalmente strumentale per esercitare un certo tipo di controllo su chi su chi come noi, come me, ha sempre condotto azioni di disobbedienza civile alla luce del giorno e autodenunciandosi».
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