Il prologo a quello che Paolo Virno definisce un «diario pubblico» si conclude con una avvertenza: «le opinioni professate dall’autore a proposito di traversie e sentimenti di casa in quel decennio (gli anni 80) sembreranno interessanti se, e soltanto se, le si potrà applicare senza troppe contorsioni a traversie e sentimenti con cui sbrigarsela proprio ora». VA SUBITO PRECISATO che quasi tutti gli articoli raccolti nel volume, salvo quelli che esplicitamente non lo pretendono, rispondono in pieno a questo requisito. Per una ragione di fondo. Il mondo nel quale oggi viviamo, scontenti come non mai, è stato forgiato proprio in...