Economia

Capitale & televisione: Mediaset va in Olanda, fusione con la Spagna

Capitale & televisione: Mediaset va in Olanda, fusione con la Spagna

Mediaset trasferirà la sede legale in Olanda, creando una holding composta dalla società omonima spagnola. L’azienda della famiglia Berlusconi lo ha annunciato ieri e sostiene che questo è uno strumento […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 8 giugno 2019

Mediaset trasferirà la sede legale in Olanda, creando una holding composta dalla società omonima spagnola. L’azienda della famiglia Berlusconi lo ha annunciato ieri e sostiene che questo è uno strumento per facilitare le alleanze internazionali iniziate con l’acquisto di quasi il 10% della tedesca Prosieben. La nuova società si chiamerà MediaforEurope (Mfe), sarà quotata sia a Milano sia a Madrid e avrà sede fiscale in Italia. Risparmi e profitti stimati saranno tra i 100 e i 110 milioni entro il 2023 con un «net present value» di circa 800 milioni. Previsto anche un dividendo di 100 milioni e «buy back» fino a 280 milioni al perfezionamento della fusione, a un prezzo massimo di 3,4 euro per azione. Il riassetto societario potrebbe essere bloccato da Vivendi e da Simon Fiduciaria. Secondo fonti raccolte da radiocor se i francesi esercitassero il diritto di recesso sulla propria quota (9,6%) in Mediaset, la somma da riconoscere (circa 300 milioni) sarebbe superiore al tetto massimo di 180 milioni di euro necessaria a bloccare l’operazione. Una mossa che potrebbe esporre Vivendi a un’azione legale perché contraria a un provvedimento dell’Agicom, oltre che per le conseguenze finanziarie. Marina Berlusconi, preidente della Fininvest, sostiene che si tratta di un’operazione «lungimirante» destinata a formare «un vero leader europeo» nel campo delle produzioni televisive. Per il fratello Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, il mestiere di editore «è duro», mentre la concorrenza delle piattaforme digitali americane come Netflix o quella creata da Amazon è implacabile. La «vecchia» televisione generalista, sostiene Berlusconi, «è un mezzo che difficilmente morirà. Ci sarà rivoluzione, certo che Netflix e Amazon cambieranno le cose, ma noi facciamo un mestiere che ha al centro l’essere editori». Auspici, nel mondo dominato dai moloch capitalisti digitali.

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