È «un Frankenstein fuori controllo» la Guida turistica agli aldilà possibili. La redazione della rivista Capek aveva in mente una sezione «turistica» dove autrici e autori, a mo’ di agenti turistici da altre dimensioni, potessero dare suggerimenti vacanzieri ai lettori. Il progetto si è espanso divenendo un volume di 320 pagine, che si può ordinare a questo link. Ne abbiamo parlato con il direttore, ospite fisso su il manifesto del venerdì con la pagina a fumetti I sopravvissuti, Ivan Hurricane.

In apertura al volume c’è una mappa. Sono tappe che richiamano a diversi livelli di coscienza o consapevolezza, se non altro del bisogno di inventarsi vite alternative?
La mappa, disegnata e progettata dall’architetto marchigiano Jazz Manciola, è un omaggio alle vecchie cartografie nautiche ed è servita anche a noi per navigare nel libro e proporre viaggi e vacanze ideali a chiunque vorrà leggerlo. I mondi esplorati partono tutti da variazioni sul concetto di altra dimensione: c’è un aldilà mentale, uno più patafisico, uno tipicamente infernale, uno legato ai mondi extraterrestri e agli altri piani dell’esistenza; mondi che nascono solo da una provocazione grafica e altri che sono nati unendo contenuti legati da un filo conduttore scoperto solo all’ultimo.

I contributi sono molto diversi-fumetti, racconti illustrati, etc. Cosa hai proposto agli autori o meglio, ai visionari?
È un lavoro collettivo, gestito da tutta la redazione: gli artisti sono molti e c’era bisogno di diversi curatori. Abbiamo chiesto a ogni partecipante di inventarsi un luogo, o un’intera dimensione, e di descriverlo come se fosse una guida turistica vera: consigli su dove mangiare, dormire, sballarsi, quali luoghi evitare e quali monumenti visitare. È un libro di turismo ultraterreno, insomma con storie a fumetti, racconti, indagini e interviste a personaggi particolari: c’è Alexandro Nelson Garcia, un artista dell’Uruguay che sostiene di disegnare guidato da uno spirito extraterrestre, ma ci sono anche contributi del tutto inaspettati: i limerick di Fabio Tonetto, i suggerimenti per ectoplasmi di Francesca Ghermandi; Dorian X e Infidel hanno recuperato antiche mitologie o Valerio Bindi e Bambi Kramer hanno riesumato T.S Eliot. Alcuni mondi sono nati dall’idea di un autore singolo come il luna park infernale che omaggia Alfred Jarry creato da Tom Bunk leggenda del fumetto underground americano che ospita firme internazionali. Altre sezioni sono state autogestite dagli autori stessi, come il «Grande Raccordo Punk» dell’Aldilà dove troviamo importanti artisti visivi della scena punk italiana: il cantante Dome La Muerte e il leader dei Dirty Actions, Johnny Grieco. C’è un Aldilà Veneto, che poteva chiamarsi solo «Alcooland», con leggende del fumetto indie come Giacon, Maurizio Ercole, Lise & Talami, Alberto Corradi, Dast, Stefano Zattera e altri… per divertirsi e basta, c’è l’aldilà «Costa Vida», una specie di altra dimensione romagnola inventata dalla musicista e scrittrice Annalisa Trapani.

In questa totale libertà vi sono richiami a culture distanti, civilizzazioni scomparse, mondi extraterrestri ma anche a viaggi individuali e interiori. La dottoressa Fiumara è un personaggio fittizio e in ogni caso, qual è il suo ruolo?
La Dottoressa Fiumara è una psicoterapeuta che per motivi professionali e deontologici non può rivelare il suo vero nome. La sua è una delle collaborazioni più importanti della rivista: Capek nasce come rivista «destrutturata», dove ci si prende gioco di ogni rubrica e del concetto stesso di rivista. Una delle sue caratteristiche che amo di più è proprio quella di avvalersi di reali specialisti che non sono fumettisti ma si divertono lo stesso a giocare con noi. Negli anni hanno collaborato con noi un astrofisico, un ex rapinatore di banche, un medievista, una tanato-esteta, una strega messicana, un robot, uno scultore di ossa umane, una volpe e la stella internazionale del calcio José Altafini (come disegnatore!!!).

Come si colloca il volume all’interno dell’esperienza di Capek e quali realtà hanno contribuito alla sua realizzazione?
Capek nasce da sei collettivi che si autoproducono da tempo: «Strade Bianche di Stampa Alternativa» di Marcello Baraghini e Claudio Scaia, la mia rivista di fumetti underground Puck!, il collettivo maceratese «Uomininudichecorrono», il collettivo milanese «AFA», la rivista di reportage narrativo CTRL e il collettivo italo-messicano «Giukas» che comprende la caporedattrice e grafica Francesca Kanzi, la traduttrice Giuditta Grechi e il Dottor Venanzio, il nostro contatto con le realtà sudamericane.
A queste realtà si uniscono tantissimi visionari e visionarie, accomunati dall’ossessione per le riviste. E infatti nel progetto ci sono coinvolti protagonisti di tante altre realtà editoriali parallele: Progetto Stigma, la rivista di satira veronese L’Ombroso, Snuff Comix, Centro Studi Canaja, il collettivo Bilderberg di Berlino, Lamette, Frigidaire, Doner Club, Mr. Mango, Crack, Splatter, Muscles Edizioni, Eris, Studio Monkey e anche qualche pezzetto della leggendaria rivista americana MAD e di Cannibale (tra i disegnatori c’è anche Trash, alias Marco d’Alessandro, con il quale Stefano Tamburini creò il numero 1). La Guida è una specie di grande festa che unisce molti dei complici delle scorse tre uscite, più collaborazioni inedite per la rivista: Marina Comandini, Giorgio Carpinteri, Daniel Martin Diaz e il mio grande amico cantastorie Franco Trincale, un simbolo delle lotte operaie degli anni ’70.
Apre il numero il disegno di un altro grande amico, che purtroppo non c’è più: il fumettista Enzo Jannuzzi. L’autostoppista di spalle è proprio lui, nell’ultimo disegno che ci ha donato prima di andarsene verso altri aldilà possibili.