Visioni

Canzoni nude sulle ali del tempo

Canzoni nude sulle ali del tempo

Note sparse La voce stentorea di Serena Abrami a guidare il progetto Leda: da Sanremo al rock

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 29 maggio 2019

Per approcciare i Leda c’è da partire dalla voce: Serena Abrami ha avuto una traiettoria che va dal quarto posto a Sanremo giovani nel 2011 con un brano scritto da Niccolò Fabi, alle collaborazioni con Fossati o Gazzè. Una storia di cantautorato che ora confluisce nella più classica delle formazioni: Enrico Vitali (chitarra), Fabrizio Baioni (batteria) e Mirko Fermani (basso). I Leda con Memorie dal futuro riaccendono e ripercorrono con singolarità quei suoni degli anni ’90 (i synth di Ho continuato) che hanno caratterizzato il fenomeno indie. E con una vocalità sensuale e potente, alla Redeghieri, che si amalgama in maniera strutturata eppure incorporea al rock alternativo (in Pulviscolo) e ai vorticosi cambi di registri di chitarra e batteria (Distanze). Undici tracce che sembrano scritte nella placenta del tempo ritrovato, velate di ribelle malinconia, in cui il filo conduttore è l’evocativa necessità – metaforica e concreta – di tornare a percepire il pulpito di un mondo attanagliato dall’eterno presente. Appunto il disco si chiude con Il sentiero (feat Marino Severini), brano sulla memoria.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento