Alla fine i vigili del fuoco l’hanno trovato. Dopo cinque giorni di ricerche, l’ultima vittima ancora seppellita dalle macerie, l’operaio marocchino Bouzeki Rachimi, è stata individuata poco dopo le 20 fra le macerie del cantiere Esselunga di via Mariti. Al mattino con una gru era stato calato sul luogo delle ricerche un piccolo escavatore, che ha aiutato i soccorritori nelle ricerche. Tutte le fasi delle operazioni, fin dall’inizio, sono state filmate e fotografate dalla polizia scientifica, per ottenere quante più informazioni possibili sull’intero scenario in cui è maturato il disastro.

Sul punto, un pool di ingegneri è già pronto per aiutare la magistratura ad analizzare a 360 gradi ogni fase della progettazione, della posa in opera e della congruità dei materiali in cemento prefabbricato utilizzati per la realizzazione del centro commerciale Esselunga di via Mariti. Il lavoro dei consulenti tecnici, a cui sarà affidata dalla procura fiorentina una vera e propria “superperizia”, si annuncia complesso ma essenziale per chiarire cosa sia successo nella tragica mattina di venerdì scorso, quando il crollo di parte del cantiere ha ucciso cinque operai e feriti altri tre.

I primi accertamenti sulle cause del cedimento della trave che ha provocato il crollo sono già in corso, gli agenti della polizia postale hanno fatto una perquisizione nella sede della Rdb, la società abruzzese leader nazionale nel settore prefabbricati che ha fornito la trave, acquisendo tutta la documentazione utile per le indagini, dato che una delle ipotesi al vaglio degli investigatori è che il gigantesco e pesantissimo manufatto lungo una ventina di metri e pesante almeno cinque tonnellate non sia stato realizzato a regola d’arte.

Già acquisita anche buona parte della documentazione relativa al cantiere e alla gestione della sicurezza al suo interno. Così come i tecnici dell’Ispettorato del Lavoro e i carabinieri del Nil, coordinati dal procuratore Filippo Spiezia e dai sostituti Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, hanno iniziato ad esaminare i contratti di lavoro degli otto operai coinvolti dal crollo. Contratti che secondo le comunicazioni del “Modello Unificato Lay” risultano esserci e firmati alla fine di gennaio, anche se gli investigatori mantengono il più stretto riserbo sullo specifico inquadramento di ogni singolo operaio. Un dato importante, vista l’immediata denuncia della Camera del Lavoro fiorentina sulla presenza in un cantiere edile di lavoratori con contratto metalmeccanico, quindi non adeguatamente formati per le attività di cantiere. Operai che, come ha raccontato il fratello di una vittima al dorso toscano del Corriere della Sera, partivano prima dell’alba dal bergamasco per tornare a casa a notte fonda, con una paga “che per metà veniva corrisposta in nero”.

Oggi c’è lo sciopero nazionale (ultime due ore di turno) degli edili e dei metalmeccanici di Cgil e Uil, e nelle piazze di decine e decine di città ci saranno presidi di protesta, come ad esempio a Roma alle 16 in piazza Santi Apostoli (tutte le info su www.collettiva.it). Alla manifestazione fiorentina, alle 16.30 in via Mariti davanti al cantiere, arrivano fra gli altri Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.