Visioni

Canti ribelli e arditi chansonnier

Canti ribelli e arditi chansonnier

Note sparse Progetto di rivisitazione della musica francese per Giangilberto Monti insieme a Ottavia Marini

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 6 novembre 2019

La passione di Giangilberto Monti per gli chansonnier d’oltralpe nel corso della sua carriera gli ha fatto realizzare una sorta di antologia della canzone francese. Contata in più dischi, monografici o di movimento, dalla Banda Bonnot di Vian ai Canti ribelli di Renaud, questa parte della sua discografia è però segnata da un libro, uscito nel 2010 e riproposto lo scorso anno, il cui titolo, Maledetti Francesi. Canti ribelli e vite da chansonnier, denota la costruzione di un programma attuato negli anni dal cantautore milanese. Tale progetto ora è giunto al punto d’essere un referto di tutta quest’attività con l’uscita di un disco che sì riprende il titolo del libro, ma che è suonato e cantato, in duetto con Ottavia Marini, in una dimensione più intima in cui l’intreccio delle voci e della lingua originale francese e la rispettiva traduzione italiana si alternano con la secchezza barocca e colta del piano suonato dalla stessa Marini nei modi dell’ultima Barbara. Ciò sembra far guadagnare campo a brani celebri come Parigi canaille di Ferrè, Albergo a ore di Herbert Pagani, Il disertore di Vian o arretrando di più di un secolo, da dove tutto è nato, Allo Chat Noir di Bruant.

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