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Cannabis legale in Canada, un primo bilancio

Fuoriluogo È passato un anno dalla legalizzazione della cannabis in Canada e sono possibili delle prime valutazioni, che Transform, nota Ong inglese, presenta in un briefing paper che si può leggere […]

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 6 novembre 2019

È passato un anno dalla legalizzazione della cannabis in Canada e sono possibili delle prime valutazioni, che Transform, nota Ong inglese, presenta in un briefing paper che si può leggere su Fuoriluogo.it.

Dopo un aumento dei consumi nei primi mesi di legalizzazione, l’uso di cannabis si è poi assestato sostanzialmente ai livelli precedenti. Aumenta l’uso frequente, ma i nuovi consumatori – pur raddoppiati – sono per oltre la metà ultra 45enni e il consumo degli adolescenti pare diminuire. Questi dati scontano l’effetto novità, e un effetto di maggiore veridicità nelle rilevazioni. La prevalenza d’uso resta comunque un indicatore inadeguato per gli impatti sulla salute (positivi o negativi), anche perché non indica le modalità ed i contesti del consumo.

Appaiono ancora scarsamente applicate le misure di giustizia sociale. La “sospensione” delle condanne per cannabis, pur richiedibile on line, non cancella il precedente dalla fedina penale. Mancano ad oggi programmi di “risarcimento” nei confronti delle persone e le comunità colpite in modo sproporzionato dal proibizionismo.

Quanto del mercato esistente si è trasferito nei canali legali? Su questo punto i dati sono contraddittori anche per il modello adottato, con la delega alle singole province della definizione del sistema di distribuzione e vendita al dettaglio. Secondo il National Cannabis Survey le persone che si riforniscono al mercato illegale sarebbero scese dal 51% al 38% (compresi i minori che non potrebbero acquistare legalmente), mentre un altro studio stima in circa il 33% la quota di mercato erosa all’illegalità.

New Frontier Data conferma quest’ultima stima mentre le previsioni per il 2024 vedono un netto capovolgimento dei rapporti. Se l’uso medico della cannabis rimarrebbe più o meno stabile, l’uso ricreativo legale arriverebbe a intercettare 7,3 milioni persone, contro 0,9 milioni del residuo illegale. Il valore del mercato legale è destinato ad arrivare a circa 1,7 mld di euro quest’anno, e crescere a quasi 4 entro il 2024, con un aumento di 7 punti del consumo.

Oltre alle difficoltà di approvvigionamento dei primi mesi, alla diversa flessibilità dei modelli di distribuzione locale (in Ontario e Quebec ci sono complessivamente meno di 50 negozi), ed alla interferenza del cosiddetto mercato grigio (i dispensari informali ancora presenti in alcune province) un grosso problema è il prezzo. Secondo Statistics Canada il costo medio di un grammo di cannabis legale è di 10,23 CAD contro 5,59 CAD per quella illegale. Solo in questi giorni sono arrivate sul mercato legale offerte che arrivano a 4,49 CAD al grammo (per confezione da 28gr).

“Questi fattori hanno scoraggiato molte persone con fonti di approvvigionamento stabili a passare al mercato legale” dice Transform nel suo rapporto. Il dato canadese si pone a metà strada fra quello uruguaiano (20% dei consumi intercettati, dopo 2 anni di “rigida” legalizzazione) e quello di mercati relativamente più maturi, come il Colorado, in cui 2/3 del mercato è legale.

Transform mette infine in guardia sulla sostenibilità di un impianto pensato anche per includere produttori di piccole dimensioni, ma di fatto eliminati nella realizzazione. La crescita di società multimiliardarie ha portato ad accuse di attività “predatorie” nei mercati emergenti della cannabis nei paesi a basso e medio reddito. In Colombia come in Messico, Giamaica, Lesotho e altrove, le imprese canadesi hanno assunto posizioni dominanti, sollevando importanti domande su “come le comunità tradizionali che coltivano cannabis possano essere protette e come garantire il commercio equo e lo sviluppo sostenibile”. Problemi etici, ma anche finanziari: dopo crescite a 3 cifre, la bolla è scoppiata e nel primo anno di legalizzazione le 30 principali aziende hanno perso il 28,2% alla borsa di Toronto.

Il report di Transform integralmente tradotto su Fuoriluogo.it

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