L’amicizia fra Nicola Chiaromonte e Albert Camus, nata per caso su una spiaggia di Algeri nella primavera del 1941 (l’esule italiano, membro di «Giustizia e Libertà», fuggiva dalla Francia invasa dai nazisti) e durata fino alla morte dello scrittore francese (in un incidente stradale, nel 1960), è una vicenda di rara intensità culturale e umana. Il carteggio fra i due intellettuali ne può restituire un’immagine solo frammentaria, perché proprio in alcuni dei periodi di più assiduo sodalizio – come gli anni fra il 1948 e il 1952, quando Chiaromonte, di rientro dagli Stati Uniti, si trasferisce a Parigi – la...