Uniti si vince ma a sentir Renzi divisi non si perde affatto e forte del suo 007 (non l’agente segreto con cui s’incontrava negli autogrill ma il suo % alle elezioni sarde) Matteo vede nella grillizzazione del Pd da una parte e nell’estremizzazione della destra dall’altra una favolosa occasione per il suo futuro radioso al centro (commerciale? benessere? di salute mentale? … di qual centro egli vagheggi non è dato sapere).

Sia come sia che l’unica maniera per battere l’estrema destra sia un’ammucchiata, è una fissa che la Schlein ha ereditato da Romano Prodi, mentre Conte resta nel solco di Beppe Grillo: «Franza o Spagna purché se magna»… come razzolando con Salvini prima e con Zingaretti poi ha egli stesso orgogliosamente predicato.

Ecco allora che l’azzimato avvocato di Volturara Appula già seppellisce il CAMPO LARGO in nome d’un CAMPO GIUSTO che gli stia appunto «giusto» come gli abiti che si fa fare su misura mettendosi magari a mo’ di pochette, la Elly nel taschino.

Ma siccome dei 5 stelle tutto si può dire tranne che manchino di fantasia, ecco che tra i membri del grillino Comitato di Garanzia è tutto un fiorir di CAMPI alternativi a quello, appunto, LARGO, in modo da lasciare sì le destre a piedi, ma soprattutto le mani a Conte sempre libere. Per cui occhio al calendario: elezioni regionali di marzo in Abruzzo? Dal Presidente del Comitato Roberto Fico la proposta d’un CAMPO IMPERATORE sulle cui sue piste innevate, dopo le lunghe discese, Giuseppi potrebbe puntare alle risalite dal magro 7% rastrellato in Sardegna dove la Schlein ha preso il doppio. Elezioni d’aprile in Basilicata? CAMPO BASSO è la proposta di Paola Taverna, che spinge per un necessario basso profilo da tenere quando ci si allea con le sinistre per non alienarsi i voti dei destrorsi come lei… all’obiezione poi che Campobasso sta in Molise e gli elettori di Basilicata rischia che si confondono, la pasionaria liquida le critiche con uno «sti cazzi!» di esagerata Potenza. Regionali di giugno in Piemonte: parola d’ordine dell’Appendino? CAMPO ROM… giusto per rinverdire le promesse fatte a suo tempo di cacciar via da Torino gli zingari, che però da semplice sindaco non c’era riuscita mentre da Governatore non la fermerebbe più nessuno.

In quanto alle prossime Europee dove nel nuovo Parlamento si daranno le carte per la partita finale con Putin, con Michele Santoro probabile capolista grillino, bè… in quel caso l’unico destino comune col PD sarebbe quello d’un CAMPO SANTO.