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Campania, quattro big abbandonano Forza Italia: «La nostra consistenza elettorale a un altro partito»

Campania, quattro big abbandonano Forza Italia: «La nostra consistenza elettorale a un altro partito»Napoli, Silvio Berlusconi alla manifestazione di Forza Italia alla Mostra d'Oltremare – Ansa

Al voto Danno l'addio De Siano, Pentangelo, Sarro e Ferraioli: i quattro parlamentati uscenti, vicini a Luigi Cesaro, sono stati esclusi dalle liste. Il loro strappo ha innescato un lungo elenco di dimissioni

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 26 agosto 2022

«Sarà un grande onore guidare le liste di Forza Italia in tutti i collegi plurinominali della Camera dei deputati in Campania» scriveva ieri su Twitter Antonio Tajani mentre nella stessa regione si moltiplicavano gli addii al partito. Quella che si è consumata è stata la resa dei conti tra il gruppo di Luigi Cesaro versus Fulvio Martusciello. In origine erano due i pilastri forzisti: Nicola Cosentino a Caserta e Cesaro nella provincia partenopea, entrambi fuori gioco per processi e inchieste legati ad appalti e clan. Con Cesaro hanno condiviso la gestione del partito i parlamentari uscenti Domenico De Siano (fino a due mesi fa coordinatore regionale, sostituito da Martusciello), Antonio Pentangelo (ex presidente della Provincia di Napoli), Carlo Sarro (già coordinatore di Caserta) e Marzia Ferraioli (radicata a Salerno). Ieri hanno annunciato l’addio dopo essere stati cancellati dalle liste.

Il sospetto è che Martusciello abbia attuato la manovra e Berlusconi abbia lasciato fare. Uno strappo clamoroso nel caso di De Siano. Il senatore uscente è proprietario di un hotel a Ischia, tre suoi dipendenti fornirono le testimonianze allegate al ricorso del Cavaliere alla Corte europea dei diritti dell’uomo. I tre hanno riferito le frasi che avrebbe pronunciato Antonio Esposito, presidente del collegio che in Cassazione condannò Berlusconi e ospite dell’albergo: «Se mi capita l’occasione, gli devo fare un mazzo così». Un fedelissimo, quindi, come gli altri esclusi. Al loro posto i catapultati come Anna Maria Bernini e la compagna di Berlusconi Marta Fascina, e due imprenditori vicini a Martusciello: Franco Silvestro (finito nell’elenco di impresentabili alle regionali del 2020) e Domenico Brescia.

I quattro erano stati rassicurati sulla presenza in lista in posti blindati, De Siano era andato a Roma per chiudere l’intesa: presenti Licia Ronzulli, lo stesso Martusciello e Tajani. A suggellare il patto la telefonata con Berlusconi. Poi però è arrivata la fase della compilazione delle liste. «Abbiamo creduto fino all’ultimo di essere candidati, avevamo la parola di Tajani. Invece il silenzio totale, anche adesso nessuno che si sia degnato di darci una spiegazione – l’accusa di Pentangelo -. L’unico messaggio ricevuto è alle 19.59 di lunedì (alle 20 si chiudeva la consegna delle liste ndr) quando ci è stato comunicato che non c’erano posti nel proporzionale». De Siano: «Ho sentito Berlusconi appena sette giorni prima, nulla trapelava rispetto a quanto poi è accaduto. Se è successo è perché lui l’ha permesso». Sarro: «Si è costruito una sorta di club, gli iscritti sono stati candidati. Leggo nomi mai sentiti e non sono l’ultimo arrivato».

Il tema è che fine faranno i loro voti: potrebbero essere usati per far perdere i candidati di Forza Italia o indirizzati su amici in altre formazioni, tra Terzo polo e partiti di centrodestra. «Continueremo a fare politica, apporteremo la nostra consistenza elettorale a un partito che porta avanti i valori in cui crediamo e che non sarà Fi» ha spiegato De Siano. E Sarro: «Organizzeremo incontri con sostenitori, amministratori, rappresentanti del territorio e amici di tutte le province». Mentre il vice commissario regionale e candidato alle politiche, Francesco Maria Rubano, commentava «ci siamo finalmente decesarizzati», arrivavano altri abbandoni: potrebbero lasciare Fi i consiglieri comunali di Napoli Guangi e Savastano mentre hanno dato l’addio i consiglieri di municipalità Maurizio Moschetti e Francesco De Giovanni più esponenti di spicco di Qualiano, Giugliano, Ottaviano e la coordinatrice di Caserta Rossella Gravina.

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