Cuore pulsante, storia fatta persona del jazz d’avanguardia, il batterista classe 1939 torna, dopo il bel lavoro in trio con William Parker e Enrico Rava dell’anno scorso sulla finlandese Tum Records (2 Blues For Cecil), con un mesmerico disco per Intakt, stavolta in solo. 11 tracce dove il musicista newyorchese offre una dimostrazione pratica di come si possano creare melodie con campane, cembali, gong e altre percussioni che arricchiscono lo spettro timbrico dello strumento. Mettalic resonance è un’improvvisazione che sonda toni, variazioni e riverberi, Jumping In The Sugar Bowl swinga in 4/4 rendendo omaggio alla pianista, organista e cantante Amina Claude Myers; è possibile raccontare e cantare anche stando seduti in solitudine dietro una batteria? Sì, se sei Andrew Cyrille e peschi nei ritmi africani immaginandoti i viaggi oceanici degli schiavi africani (Water Water Water) o ritorni con La Ibkey (Don’t Cry) al 1961, quando hai registrato con Ahmed Abdul-Malik, bassista, suonatore di oud e membro del quartetto di Monk. Enter From East, ispirata a John Carter e suonata con le bacchette sui tom è una sorta di gospel per tamburi, For Girls Dancing è già tutta nel titolo: in principio era il ritmo.