Camera, il boom dei grillini penalizza il Sud
Elezioni Conclusi i conteggi della Cassazione. Con i voti dei 5 Stelle in Campania e in Sicilia sono stati eletti deputati in Piemonte, in Toscana e nel Lazio. E il numero dei rappresentanti del Mezzogiorno è diminuito
Elezioni Conclusi i conteggi della Cassazione. Con i voti dei 5 Stelle in Campania e in Sicilia sono stati eletti deputati in Piemonte, in Toscana e nel Lazio. E il numero dei rappresentanti del Mezzogiorno è diminuito
Travolti dal successo della lista, i candidati del Movimento 5 Stelle si ritrovano eletti anche in mancanza di voti. L’onda grillina applicata ai meccanismi infernali del Rosatellum sposta persino i collegi da una regione all’altra. Bene per gli aspiranti deputati a 5 Stelle, che trovano comunque la strada per entrare a Montecitorio. Male per i cittadini elettori di alcune regioni, che si ritrovano con meno rappresentanti in parlamento di quanti spetterebbero al loro territorio, sulla base alla popolazione. Domenica la Corte di cassazione ha concluso i suoi calcoli e adesso la lista dei deputati eletti è completa. Per il senato bisogna aspettare ancora un po’, l’assegnazione è a livello regionale e ci sono un paio di situazioni aperte.
Come il manifesto aveva scritto nei giorni immediatamente successivi al voto, anche alla camera si è verificato il caso delle liste grilline «incapienti», vale a dire che il Movimento si è trovato con più eletti che candidati. È successo in Campania e in Sicilia. E così con i voti di Di Maio a Pomigliano sono stati eletti un deputato di Benevento, una deputata di Vercelli/Novara e un deputato di Reggio Calabria. Mentre con i voti dei siciliani sono stati eletti un deputato a Roma, una deputata a Taranto/Brindisi e un’altra deputata a Prato. Quest’ultima doppiamente fortunata: Yana Chiara Ehm era stata candidata anche all’uninominale, dove però è arrivata terza. Ma più dei 37mila voti degli elettori toscani hanno pesato i 154 voti degli iscritti alla piattaforma Rousseau che le hanno garantito il posto nel listino e, grazie al tutto esaurito in Sicilia e al «flipper» del Rosatellum, l’ingresso alla camera.
Del resto una volta entrati nelle liste del Movimento 5 Stelle è stato assai più difficile non essere eletti che il contrario. Nel proporzionale infatti i grillini hanno schierato appena 194 candidati per 250 posti in lista (gli altri 56 nomi erano di pluricandidati schierati anche all’uninominale). Gli eletti solo al proporzionale sono stati 133, vale a dire il 68,5%. Una volta ottenuto il pass delle parlamentarie online, in molti casi con poche decine di voti, i candidati avevano quasi il 70% di probabilità di essere eletti. Il 100% in Sicilia, in Molise, in Campania 1 e in Calabria 02. Roberto Rossini è diventato deputato delle Marche avendo messo assieme 93 voti sulla piattaforma Rousseau, 90 voti per Luciano Cantone eletto in Sicilia e appena 63 per Flora Frate promossa in Campania. Un caso a parte, per via della «base» ristretta, l’elezione di Elisa Tripodi, prima donna eletta in Valle d’Aosta nell’uninominale dopo essere stata scelta dal Movimento con appena 25 click.
I CASI DELLE LISTE INCAPIENTI alla camera sono stati risolti dalla Cassazione applicando le regole previste dal Rosatellum; più difficile sarà venire a capo dell’identico problema al senato. Si verifica ancora in Sicilia, dove i grillini hanno conquistato un posto per tutti i candidati nel proporzionale, ma una candidata – Nunzia Catalfo – è stata eletta anche nell’uninominale a Catania. Dunque il seggio al senato andrebbe recuperato in un’altra regione, come per la camera (forse in Emilia). Ma la Costituzione, secondo la quale il senato è eletto su base regionale, impedisce lo slittamento dei seggi da una regione all’altra, e allora Forza Italia chiede per sé quel posto. La questione sarà sciolta dalla giunta per elezioni di palazzo Madama. È possibile che quel posto resti non assegnato per tutta la legislatura (ci sono precedenti); è certo che il presidente dell’assemblea sarà eletto con un senatore in meno.
Senatori e deputati, in ogni caso, non rappresenteranno più la popolazione in maniera omogenea – come calcolato dalla commissione governativa e sancito dal decreto del presidente della Repubblica. Per mettere assieme tutti i pezzi del Rosatellum, alcune regioni hanno guadagnato un seggio: la Toscana, il Lazio, il Piemonte, la Puglia e la Calabria. Altre i seggi li hanno persi: tre la Sicilia e due la Campania. E così per stare dietro al boom dei grillini, la circoscrizione Sicilia due con oltre 2 milioni e 600mila abitanti avrà alla camera meno rappresentanti eletti nel proporzionale della circoscrizione Piemonte due, che ha mezzo milione di abitanti in meno. Per il Sud non è stato un buon affare.
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