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Calzini sporchi e mezze calzette

Calzini sporchi e mezze calzetteAdriano Galliani – Lapresse

Infront a te. L’ultimo capitolo di una storia infinita ha un titolo che sembra perfetto. Dietro l’ennesima puntata di un nuovo calcioscommesse c’è un Grande Fratello. Dentro l’inchiesta sul calcio […]

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 20 maggio 2015

Infront a te. L’ultimo capitolo di una storia infinita ha un titolo che sembra perfetto. Dietro l’ennesima puntata di un nuovo calcioscommesse c’è un Grande Fratello. Dentro l’inchiesta sul calcio sporco, condotta dalla Procura di Catanzaro, sono già finiti una cinquantina di indagati, sono stati fermati calciatori e dirigenti di LegaPro e serie D. Il loro nome è «Nessuno», niente calzettoni illustri, solo mezze calzette, personaggi quasi folkloristici se non fossero accusati di aver contribuito a contaminare il più apprezzato ozio del popolo italiano.

Ma soprattutto in questa vicenda c’è un filo nero che annoda e prende in ostaggio il football e i suoi protagonisti.

Cosa è successo e cosa sta accadendo è negli atti dell’inchiesta calabrese. E lo stato di salute del calcio italiano è fotografato con crudo realismo in una frase intercettata. La frase è questa: «Infront è Galliani». Lo dice Vittorio Galigani, ex dirigente di molte società e oggi editorialista di settore. Dall’altra parte del telefono c’è il direttore sportivo dell’Aquila, Ercole Di Nicola. Il quale chiede conferma a Galigani: «Dimmi una cosa, ma oggi lui (Lotito, ndr) è proprietario di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia?». E l’altro risponde: «Lui adesso, insieme a Galliani che è un paraculo, hanno preso anche il Brescia. Infront è Galliani!».

Ora verrà spontaneo chiedersi perché ci si debba fidare dell’ennesima intercettazione. La risposta è semplice: perché è tutto vero.

Lo stato di salute del calcio italiano è questo. Ci si può scandalizzare delle “papere” del match Brindisi-San Severo. Volendo si può pensare che dietro la famiglia Califano, padre e figlio direttore sportivo del povero Monza, ci sia la trama di un nuovo Romanzo Criminale. Però la verità non è questa.

I personaggi chiave del calcio italiano stanno in quella chiacchierata intercettata. Adriano Galliani, vicepresidente vicario e amministratore delegato del Milan, già squalificato per 5 mesi nell’ambito dell’inchiesta Calciopoli del 2006. Oggi è vicepresidente della Lega, la «confindustria» della serie A. Il suo amico si chiama Claudio Lotito, presidente e proprietario della Lazio, proprietario della Salernitana (appena promossa in B) e «garante presso Infront» per il Bari calcio. Lotito è consigliere della Figc, la federazione che deve fare e far rispettare le regole del gioco.

E Infront? Eccoci: Infront Sports & Media ufficialmente è un’azienda di marketing per lo sport con sede in Svizzera. La compagnia, nata nel 2002, gestisce i diritti di marketing e mediatici degli eventi sportivi internazionali e delle federazioni sportive. Infront nel febbraio di quest’anno è stata acquistata dalla Dalian Wanda Group, società cinese che gestisce anche cinema e alberghi, ma che ha nelle speculazioni immobiliari il suo storico core-business.

Marco Bogarelli, legatissimo a Galliani (ma ha smentito di aver lavorato per Fininvest) ora è il presidente di Infront Italia. È lui che distribuisce i soldi dei diritti televisivi. E che sostiene così anche le avventure imprenditoriali di Lotito, con Lazio, Salernitana e Bari.

Ultimo obiettivo del colosso Infront-Wanda è stato il Brescia, società storica nella quale hanno giocato Baggio e Guardiola. E’ appena finita tristemente in Lega Pro, ma è stata economicamente “salvata” dai cinesi. A dirigere le operazioni un’altra storica conoscenza del calcio italiano, Rinaldo Sagramola. Già manager nel Palermo di Zamparini, oggi è direttore generale e ad del club lombardo. Non si era ancora insediato che aveva già presentato il progetto per il nuovo stadio di Brescia. Così, come piace tanto ai costruttori del gruppo Wanda. Una colata di cemento seppellirà un altro scandalo. Finirà così, potete scommetterci.

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