Anticipato qualche settimana fa da La classe operaia va in paradiso, esce oggi Scacco al maestro, attesissimo primo volume dell’omaggio che i Calibro 35 hanno dedicato a Ennio Morricone. Nello spazio milanese Apollo club la band ha presentato il progetto, attraverso uno showcase e un incontro con la stampa, che vale la pena sottolineare è la prima uscita della Woodworm/Virgin Label and Artisti Service. A parlare del disco sono un po’ tutti i componenti della band in particolare Tommaso Colliva, pur non in perfetta forma vista l’imbracatura che gli blocca una spalla fratturata per una caduta. Colliva è il tecnico del suono, ma è riduttivo definirlo così vista la sua presenza fondamentale anche nella costruzione del sound dell’ensemble meneghino. «Nessuno di noi ha avuto modo di parlare con Morricone», confessa con schiettezza. «Gli avevano fatto ascoltare – tramite un collaboratore – alcuni pezzi, ma il maestro si era trincerato dietro un ’no comment’». L’unico parere che hanno raccolto del compositore romano è stato un: «Laconico “no comment”».

Il nostro approccio con il repertorio del maestro è assolutamente filologico, riproduciamo parte dopo parte le sue composizioni.

QUESTO PERÒ non li ha fermati, anzi la realizzazione di un primo volume a cui farà seguito in un prossimo futuro un secondo capitolo, testimonia la volontà di non fermarsi a un escursus parziale dell’universo morriconiano. «Il primo brano che abbiamo mai suonato 15 anni fa è stato Trafelato (dall’album Crime and Dissonance, 1971) – interviene Enrico Gabrielli che del gruppo è voce tastiere e rumori vari – dunque non abbiamo scoperto Morricone come tanti solo in questo periodo o subito dopo la scomparsa». «Il nostro approccio con il repertorio del maestro è assolutamente filologico, riproduciamo parte dopo parte le sue composizioni. Non facciamo omaggi che decontestualizzano la sua musica che si ascolta soprattutto in suite orchestrali o solo piano voce privilegiando le canzoni. Il nostro è un lavoro di ricostruzione dei pezzi, che non hanno più né partiture né annotazioni, servendoci dell’ascolto su disco o meglio ancora delle scene dei film prelevate da youtube».

IL PROGETTO plays Morricone nasce nel 2020 dal materiale utilizzato per il concerto organizzato da Radiotre nella Cavea di Matera. Questa performance ha consentito ai Calibro 35 di spostare il focus morriconiano dai film noir e thriller verso i più conosciuti brani «western-spaghetti», come amava definirli Tullio Kezich: «Nel caso specifico, Il buono il brutto e il cattivo, Arena da Il Mercenario di Corbucci – ospite è Matt Bellamy dei Muse – e ancora C’era una volta il West sembrano indicarci nuove strade». Peraltro l’ultimo dei brani citati si avvale della vocalità di Diodato che sostituisce la leggendaria voce di Edda Dell’Orso. Un lavoro complesso operato su una materia musicale che non fa sconti, come chiosa il chitarrista Massimo Martellotta:«Ci giochiamo una partita a scacchi e questa musica ci dà non poco filo da torcere».