Lo sciopero, seppur a tempo, per il trattamento economico paritario e l’annuncio via social della relazione tra due calciatrici. Da anni il calcio femminile si mostra ben più di un passo avanti nelle battaglie sociali rispetto al microcosmo dei colleghi, sempre asserragliati sulla loro nuvoletta e poco aperti agli aspetti della cosiddetta vita reale. Quale giorno fa c’è stato un filo, tutt’altro che invisibile, che ha unito Canada e Italia. Le calciatrici di Team Canada, la nazionale femminile canadese, ha deciso di scioperare, in polemica aperta con la federazione, per la disparità di trattamento economico con i colleghi della rosa maschile. Lo sciopero è durato 24 ore, sono state segnalate “forti pressioni” dalla federcalcio canadese per ammorbidire i toni ma soprattutto è stata aperta una trattativa, definita storica, per arrivare alla definizione di un accordo che quantomeno riduca il gender pay gap con gli uomini. L’esempio per le canadese è arrivato dalle calciatrici statunitensi. Nella primavera del 2022 è stato infatti sottoscritto un accordo collettivo che riconosce pari retribuzione e diritti (tra cui la tutela della privacy) per le calciatrici della nazionale, dopo anni di proteste e l’intervento della politica, con il Congress Joint Economic Committee, la commissione economica del Congresso, che aveva rilevato le “inspiegabili differenze di retribuzione” tra uomini e donne.  Nel 2020 c’è stata anche la causa collettiva di alcune atlete della nazionale femminile contro la federcalcio per comportamenti denigratori, 55 milioni di euro richiesti ai sensi dell’Equal Pay Act e del titolo VII del Civil Rights Act, nonché le retribuzioni arretrate non corrisposte.

NON SOLO stessi stipendi, ma anche stessa ripartizione dei contributi che arrivano dall’Uefa, anche quelli derivanti dalla Coppa del Mondo. Nel 2020 c’è stata anche la causa collettiva di alcune atlete della nazionale femminile contro la federcalcio per comportamenti denigratori, 55 milioni di euro richiesti ai sensi dell’Equal Pay Act e del titolo VII del Civil Rights Act, nonché le retribuzioni arretrate non corrisposte. Nel frattempo ci sono stati accordi a livello federale sulla parità retributiva anche in Spagna, mentre in Inghilterra da tre anni la federazione ha varato una riforma che impone ai club di Premier League di sottoscrivere accordi da professioniste con le calciatrici, garantendo così una tutela salariale e contributiva.

DAL CANADA all’Italia, a 24 ore dallo sciopero a tempo delle calciatrici, ecco Linda Sembrant e Lisa Boattin, calciatrici della Juventus Women, che in un video annunciano la loro relazione. Il coming out è arrivato dopo l’uscita pubblica di Jankto, ex centrocampista di Sampdoria, Udinese e Ascoli, che ha rivelato la sua omosessualità, primo calciatore europeo a fare questo passo mentre la carriera è ancora in corso. Felici e innamorate, le due atlete hanno aggiunto che il loro legame si è determinato alla Juventus, per un gesto forte e pubblico, a poche ore da San Valentino. Sempre alla Juventus Women sono passate anche l’attaccante Lina Hurtig e sua moglie Lisa Lantz, che nel 2021 hanno annunciato in un video di aspettare un bambino, tra like e tanti commenti discriminatori.