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Calcio e diritti tv: la tentazione sempre più vicina di un canale della Lega di A

Calcio e diritti tv: la tentazione sempre  più vicina di un canale della Lega di A

Streaming La difficile trattativa con Sky, Dazn e Mediaset

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 7 ottobre 2023

La svolta pare essere vicina sul tema della cessione dei diritti tv del campionato italiano dal 2025. Dopo mesi di trattative, voci, stime al ribasso per il pacchetto di partite della Serie A da parte dei broadcaster interessati – Dazn e Sky e Mediaset, per la partita da trasmettere in chiaro – ecco la sorpresa. Ad anticiparla Il Sole 24 Ore, che rilancia una notizia fornita da Bloomberg secondo il quale Oaktree, un fondo di investimento piuttosto noto in Italia (sta finanziando da anni l’Inter, che accede a finanziamenti alla famiglia Zhang per fronteggiare l’enorme debito societario del club milanese che deve ripagare 330 milioni di euro entro maggio) avrebbe presentato un’offerta non vincolante da 950 milioni di euro annui per il pacchetto completo delle partite di A, con decrescita del corrispettivo annuo nei 14 anni a seguire. Sarebbe la base per la realizzazione del più volte annunciato canale della Lega di A.
Nell’offerta c’è un passaggio che alletta la Serie A, in cui ci sono degli storici oppositori alla presenza dei fondi di investimento, ossia che la raccolta pubblicitaria resterebbe a disposizione della Lega di A. Si tratta di un potenziale tesoretto da almeno 70 milioni di euro, quota da dividere tra i club della massima serie.

INSOMMA, la Lega di A, che pareva con le spalle al muro, costretta ad accettare un’offerta al ribasso per piazzare i diritti del prossimo triennio (o quinquennio, ora si può sottoscrivere un accordo da cinque anni), ora ha trovato la base economica, un finanziatore facoltoso per sedersi al tavolo delle trattative. Il timing è infatti essenziale perché nelle prossime ore la Lega di A si rivedrà con il trio Dazn, Sky e Mediaset nell’ambito delle trattative private per arrivare a un’intesa soddisfacente tra le parti, i cui risultati saranno sottoposti all’assemblea in programma lunedì per l’esito finale. Il livello delle offerte dei tre broadcaster non dovrebbe scollinare oltre gli 880 milioni di euro a stagione per cinque anni, assai meno di quanto ha incassato la Lega di A nel triennio precedente (poco meno di 930 milioni di euro) e soprattutto assai distante dalla cifra desiderata, un miliardo di euro.

SE DOVESSE andare in porto l’affare tra Lega di A e il fondo Oaktree, si consumerebbe una rivoluzione nel calcio italiano, con la fine della pay per view tradizionale, con la Lega a trasmettere le gare del torneo italiano offrendole direttamente al consumatore, senza broadcaster a fare da intermediario. Insomma, le prossime ore sveleranno l’arcano sulla partita dei diritti tv. La certezza è che al momento, riporta Radiocor, l’offerta non è valutabile perché non conforme alle norme inserite nel bando che la Lega di A ha prodotto per la vendita dei diritti tv dei prossimi cinque anni. E quindi, il trio di broadcaster ha ancora l’asso di briscola in mano, magari rilanciando sull’offerta complessiva da 880 milioni di euro. Solo in caso di rifiuto delle sei proposte pervenute alla Lega di A, allora si potrebbe correre verso il canale di Lega.

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