Cala la percentuale di contagiati. Allerta per la crescita dei ricoveri
Covid-19 Italia quasi tutta in giallo, folla nelle strade. A Roma le vie del centro chiuse per far defluire la ressa
Covid-19 Italia quasi tutta in giallo, folla nelle strade. A Roma le vie del centro chiuse per far defluire la ressa
Sono stati 13.442 i nuovi casi di Coronavirus registrati ieri in Italia su 282.407 test effettuati (circa 12mila in più di venerdì). Le vittime sono state 385, sette in più del giorno precedente, 91.003 da inizio pandemia. I contagiati totali sono saliti a 2.625.098. In isolamento domiciliare ci sono 405.516 persone. Il tasso di positività è sceso al 4,8%. Le persone in terapia intensiva per Covid sono 2.110, 32 in meno rispetto a venerdì. I ricoverati con sintomi sono 19.408, 167 in meno. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata la Lombardia (1.923) seguita da Campania (1.546), Emilia Romagna (1.383) e Lazio (1.014). Preoccupa l’Umbria dove c’è stato un balzo in avanti dei ricoverati (15 in più rispetto a venerdì, 4 in terapia intensiva) con un tasso di positività all’8,2%.
In base all’ultimo monitoraggio (aggiornato a venerdì) dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, è sceso al 31% il numero di posti letto nei reparti ordinari occupati da pazienti positivi ma, rispetto al 31 gennaio, cresce da 3 a 5 il numero di regioni che superano la soglia di allerta del 40%. Cala ancora, a livello nazionale, il numero di posti letto in terapia intensiva occupati da malati Covid, attestandosi al 25%, un punto percentuale in meno rispetto al 31 gennaio, ma 6 territori continuano a superare la soglia critica del 30%.
Le regioni che superano la soglia d’allerta del 30% nei reparti d’emergenza sono: Friuli Venezia Giulia (37%), Marche (32%), la provincia autonoma di Bolzano (35%), la provincia autonoma di Trento (36%), Puglia (37%) e Umbria (51%). Per quanto riguarda invece i posti occupati da pazienti Covid nei reparti di medicina, pneumologia e infettivologia, le regioni che superano la soglia del 40% sono: Friuli Venezia Giulia (42%), Marche (45%), Bolzano (46%), Puglia (41%) e Umbria (48%).
La letalità del virus in Italia nella seconda fase dell’epidemia è del 2,4%, più bassa rispetto a quella della prima fase durante la quale, però, il minor utilizzo di test diagnostici potrebbe aver fornito un dato distorto. L’analisi è dell’Istituto superiore di Sanità: la percentuale di decessi standardizzata per sesso ed età (Case fatality rate) è stata del 6,6% nella prima fase (febbraio-maggio); 1,5% nella seconda (giugno-settembre), 2,4% a ottobre. Il Cfr è più alto in Lombardia (5,7%) ed Emilia Romagna (5%), più basso in Umbria (2,3%) e Molise (2,4%).
Con l’Italia quasi tutta in giallo, le strade delle principali città, come Venezia, Milano e Napoli, sono state prese d’assalto dalla folla. A Roma chiusure alternate per far defluire la ressa nelle piazze principali di San Lorenzo e a piazza Bologna. E ancora nell’area del Tridente, via del Corso, via Sistina, Trinità de Monti e piazza Navona. Sono arrivate ieri a Pratica di Mare, l’hub della Difesa, le 249.600 dosi del vaccino AstraZeneca. Dopo la suddivisione da parte del ministero della Salute, saranno distribuite nelle regioni con il concorso di Sda e delle forze armate.
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