Cade il prezzo del petrolio, Caracas e Quito chiedono aiuto
Cina Inizia domani la prima riunione ministeriale con la Celac
Cina Inizia domani la prima riunione ministeriale con la Celac
Domani si apre a Beijing la due giorni di incontri del Forum Cina-Celac. Venti ministri degli Esteri della Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (Celac) hanno confermato la loro partecipazione. Anche la Banca d’America e la Banca per lo sviluppo dell’America latina sono presenti con diversi alti rappresentanti. Il presidente cinese Xi Jinping assisterà alla cerimonia d’apertura insieme al suo omologo del Costa Rica, Luis Guillermo Solis, all’ecuadoriano Rafael Correa, al venezuelano Nicolas Maduro e al Primo ministro delle Bahamas, Perry Christie. Il Costa Rica occupa attualmente la presidenza di turno della Celac e poi toccherà all’Ecuador. E a fine gennaio (il 28 e il 29) in Costa Rica si svolgerà il vertice dei capi di stato e di governo della Celac. Durante l’ultima visita in America latina, nel luglio scorso, insieme ai dirigenti della Celac, Xi aveva annunciato la creazione di un forum di cooperazione e l’organizzazione della prima riunione ministeriale a Beijing. In quell’occasione – un viaggio che ha riguardato il Brasile, il Venezuela, Cuba e l’Argentina – Xi ha messo in campo un pacchetto di misure finanziarie e di cooperazione con il Latinoamerica, firmando accordi per oltre 70.000 milioni di dollari, che verranno consolidati e ampliati durante gli incontri di Beijing. Nel 2014, il volume di scambi tra la Cina e il Latinoamerica ha superato i 240.000 milioni di dollari. Una cifra che promette di aumentare considerevolmente nel 2015 se si considera che, solo per il canale inter-oceanico del Nicaragua (i cui lavori sono iniziati a dicembre ad opera dell’impresa cinese Nknd Group), si prevede un apporto di circa 50.000 milioni di dollari.
Per la Cina, si tratta del primo evento diplomatico dell’anno, rivolto all’ex «cortile di casa» degli Stati uniti. Una relazione «che sarà basata su principi di equità, mutuo beneficio e rispetto – fa sapere Pechino – che porterà vantaggi sia ai popoli della Cina e dell’America latina che ad altri paesi e regioni». Un incontro che rafforza l’intenzione della Cina – manifestata durante il vertice Brics – di costituire un’alternativa al Fondo monetario internazionale per i popoli del sud. A ottobre, Pechino ha prestato 2.300 milioni di dollari all’Argentina incalzata dai «fondi avvoltoio» e il mese scorso ne ha prestati 4.000 milioni al Venezuela. Pechino ribadisce che le sue relazioni con l’America latina e i Caraibi sono «totalmente compatibili» con quelle che intrattengono gli Usa con il continente.
Tuttavia, a fronte della temperie politica che agita le relazioni commerciali tra gli Usa e quella parte del continente latinoamericano che ha inaugurato il Terzo millennio innalzando la bandiera della propria sovranità, la Cina ha sempre più da dire. Con il Venezuela socialista, in 15 anni ha firmato oltre 450 accordi bilaterali in diversi campi, fino ad essere oggi per Caracas il secondo partner commerciale dopo gli Stati uniti. Ogni giorno, Pechino importa tra il 300.000 e i 600.000 barili di petrolio venezuelano, e un fondo speciale garantisce una linea di credito per lo sviluppo delle infrastrutture in Venezuela. Nonostante la caduta del prezzo del petrolio, Maduro non ha tagliato il bilancio rivolto ai progetti sociali. L’Ecuador lo ha invece diminuito di 1.420 milioni di dollari. In occasione dell’incontro, Correa ha realizzato la prima visita ufficiale di un capo di stato ecuadoriano in Cina. E, negli incontri preparatori già in corso da ieri a Beijing, i presidenti dell’Ecuador, del Venezuela e del Costa Rica hanno già lavorato intensamente per portare a casa nuovi accordi commerciali o intese economiche per far fronte alla drastica caduta del prezzo del petrolio.
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