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Caccia elettronica di sopravvivenza

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Videogame Esce Monsters Hunter IV Ultimate, l'evoluzione ludica del videogioco nipponico, popolato di mostri che incontriamo nelle steppe ancestrali

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 14 febbraio 2015

Ancora una volta a caccia di mostri, creature abnormi in maniera variabile la cui forma bestiale rimanda a quella di draghi, dinosauri, primati o insetti nel nuovo episodio della serie di Capcom, che in Giappone vanta milioni di appassionati mentre in occidente il suo successo è ancora parziale.
Monster Hunter IV Ultimate arriva in Europa per accompagnare il lancio della semi-evoluzione del Nintendo 3DS, una nuova console portatile a due schermi con un effetto tridimensionale assai più stabile e spettacolare di quello della precedente e con qualche miglioria tecnica più o meno evidente. In ogni caso il videogame in questione è ancora giocabile anche sulla macchina «obsoleta».

Per chi è nuovo a questi giochi smisurati, che possono intimorire per vastità e profondità delle meccaniche ludiche e per chi prova -come chi scrive- un’antipatia per la caccia intesa come sport, è necessaria una breve introduzione apologetica: è vero che Monster Hunter richiede un’abnegazione e una disciplina ferrea in chi lo pratica ma la curva di apprendimento delle sue meccaniche è pensata, soprattutto in questo episodio, per addestrare il neofita con gentilezza; inoltre qui la caccia è una questione di sopravvivenza è nel mondo fanta-preistorico in cui si svolge il gioco si combattono i mostri ad armi pari, conservandone poi ogni prezioso elemento senza che venga in nessun modo sprecato. C’è quindi un pensiero ecologico fondato su un ecosistema plausibile di cui l’essere umano è solo uno dei tanti elementi, in armonia con una natura dalla potenza biologica virtuale travolgente e magnifica.
Ciò che meraviglia di Monster Hunter, e il quarto capitolo mantiene e evolve ulteriormente la grandezza dei precedenti, è il sapiente equilibrio ludico tra l’ebbrezza di una quieta esplorazione di vasti ambienti selvaggi, la strategia gestionale e la frenesia contenuta dell’azione venatoria. Durante il gioco, strutturato in missioni, non andiamo solo a caccia ma a raccogliere funghi, a catturare insetti con il retino, a picconare rocce in cerca di minerali, a setacciare gli alveari per il miele, a pescare. Si trascorrono decine di minuti a organizzare e costruire il proprio equipaggiamento, a supervisionare la produzione della fattoria e a coordinare le azioni dei «felyne», utilissimi gatti antropomorfi. Trascurare tutte queste occupazioni, davvero rilassanti, e lanciarsi ciecamente nella caccia può significare solo la sconfitta, anche contro le creature meno pericolose.
Quando tutto è pronto e la propria bisaccia è colma delle risorse contate che possiamo portare con noi, ecco che ci si confronta con le grandi bestie: si ha a disposizione quasi un’ora, si cerca il mostro e lo si insegue per i vari ambienti fino ad eliminarlo o catturarlo grazie a trappole piazzate ad arte e bombe soporifere.

La battaglia con il mostro richiede pazienza, concentrazione e cooperazione perché, se si esclude una modalità narrativa pensata per il giocatore singolo, Monster Hunter è sviluppato per essere giocato collaborando online con altri tre cacciatori. Ma i virtuosi e chi non ama il gioco condiviso in rete possono scegliere di combattere offline anche le missioni intese per più giocatori ed è questo il cuore ludico ostico quanto esaltante dell’opera, perché per vincere non si può sbagliare un colpo di spada, mancare il bersaglio con una freccia ne’ sprecare una risorsa, ricavando infine una sensazione di trionfo giocoso dall’eventuale vittoria.

Maestosi e spaventosi i mostri, sia quelli nuovi che le creature che tornano dagli altri episodi. Ce ne sono decine da incontrare in steppe ancestrali, canali ghiacciati, crateri vulcanici, foreste primordiali e deserti brucianti, ambienti che diversamente dall’acquaticità di quelli del terzo episodio sono strutturati in maniera verticale affinché possano essere scalati e sfruttati tatticamente nella variabilità della loro altezza. Ci vorrebbe un’enciclopedia per descrivere a fondo la fauna che abita le terre di questo mostruoso rappresentante dell’eccellenza ludica nipponica che può impegnare per centinaia di ore e che contempla creature dal carisma ferino quasi divino come il Gore Magala, drago leggendario e untore, o la Nerscylla, aracnide gigantesco.

Monster Hunter IV Ultimate va amato, rispettato e temuto come le alte vette montane, solo così si possono scalare indenni queste erte cime apprezzando la straordinaria grazia con cui sono state programmate senza soccombere alla loro tempestosa, improvvisa e crescente ostilità.

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