Burundi, i primi risultati parziali danno il presidente uscente vincitore

Sono attesi per oggi i risultati delle controverse elezioni presidenziali in Burundi, contestate sia dai partiti dell’opposizione che dalla comunità internazionale.

Ma a conferma delle aspettative, è già evidente come il presidente uscente Pierre Nkurunziza (la cui candidatura ha trascinato il Paese in una grave situazione di instabilità politica e sociale, come dimostrato dal clima che è respirato durante le consultazioni) si stia avviando verso il terzo mandato quinquennale. Come si evince infatti dai primi risultati provvisori, Nkurunziza sarebbe in testa con l’81,77% sul 14.64% del suo principale sfidante, il leader dell’opposizione Agathon Rwasa (a capo della coalizione Amizero y’Abarundi). Un ex capo dei ribelli, esattamente come Nkurunziza, Rwasa ha già agito in considerazione di tale risultato invitando quest’ultimo a formare un governo di unità nazionale per evitare di far precipitare il Paese in nuovo conflitto civile.

Intano gli Stati uniti – che giudicano non credibili le elezioni svoltesi martedì scorso – hanno reso noto attraverso l’ambasciatore Dawn Liberi l’intenzione di rivedere tanto le relazioni con il Burundi quanto di rivalutare i programmi di aiuti: «Nel corso dei prossimi due mesi esamineremo molto attentamente il livello della nostra assistenza, quali programmi saranno mantenuti e quali no. Si tratta di un processo che, ovviamente, continuerà a seconda di ciò che accade politicamente».

Solo sul piano militare, in aggiunta agli altri aiuti, il valore dei servizi garantiti dall’amministrazione Obama, ammonta a circa 80 milioni di dollari l’anno. Da Ban Ki.moon invece è giunto il riconoscimento che le elezioni si sarebbero svolte in un clima in gran parte pacifico. Il segretario generale dell’Onu ha invitato «tutte le parti a mantenere la calma e a riprendere immediatamente un dialogo politico aperto per risolvere le divergenze».