Buoni da mangiare, giro del mondo tra prelibatezze insettivore
Novel food Anche gli italiani dovranno arrendersi. L’entomofagia è una realtà, non una perversione da marziani. Non resta che darsi da fare per renderla gustosa. L’uso alimentare degli insetti è diffuso nel […]
Novel food Anche gli italiani dovranno arrendersi. L’entomofagia è una realtà, non una perversione da marziani. Non resta che darsi da fare per renderla gustosa. L’uso alimentare degli insetti è diffuso nel […]
Anche gli italiani dovranno arrendersi. L’entomofagia è una realtà, non una perversione da marziani. Non resta che darsi da fare per renderla gustosa. L’uso alimentare degli insetti è diffuso nel mondo. Ce ne sono 1.400 specie commestibili e in cento paesi vengono consumate senza fare tante storie: 36 in Africa, 23 nelle Americhe, 29 in Asia e addirittura 11 nel vecchio continente riluttante.
Si mangiano insetti o per tirare a campare, o per gustare prelibatezze (i grilli thailandesi), o per «stare sempre sul pezzo», come cominciano a fare gli occidentali meno schizzinosi. Gli insetti (o novel food) si prestano ad essere mangiati in svariati modi, per la soddisfazione dei palati più esigenti: vivi, arrostiti, fritti, inzuppati in salse salate o dolci, oppure sbriciolati per preparare zuppe o condire diversi tipi di pietanze.
Il menù, le specie edibili più mangiate nel mondo, è il seguente: maggiolini e scarafaggi (i più mangiati), locuste (un cibo comune in Africa), grilli, cavallette, cimici (quelle giganti d’acqua sono apprezzate in tutta Asia) e poi ancora pidocchi, coccidi, vermi pelosi, ragni, scorpioni, mosche, cicale, formiche, api, vespe, termiti, farfalle, falene, libellule e mantidi. Continente che vai specialità che trovi.
In Asia, la Thailandia è il paese per gourmet entomofagi: scorpioni, formiche rosse, larve, millepiedi e farfalle vengono utilizzati per confezionare snack dolci o salati. In Giappone, nelle zone montane, sono molto apprezzate le larve di vespa bollite, e anche le larve degli insetti acquatici. In Africa la raccolta degli insetti a scopo alimentare è una pratica antica, oggi molte cucine locali apprezzano bruchi di falena, formiche e termiti alate fritte con pasta del pane. L’America Latina è un trionfo di piatti per tutti i gusti. Nel sud del Messico le cavallette sono arrosto con aglio e succo di limone. Le uova di formiche raccolte dalle radici di piante di agave bollite o fritte sono considerate come «caviale di insetti». In Venezuela, il popolo Piaroa mangia una tarantola grande come una pizza arrostita sul fuoco (sa di granchio e nocciola).
Tostate, le formiche diventano croccanti come popcorn in Colombia e in alcune zone dell’Amazzonia. Australia e Nuova Zelanda vantano prelibatezze autoctone di difficile reperibilità: le formiche honeypot (con la pancia gonfia di nettare) da mangiare crude, e alcune larve che si annidano nel legno marcio (i puristi le preferiscono crude, sono ottime anche saltate in padella).
Almeno dicono.
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