Buon viaggio caro Jonas
Testimonianza Il mio primo incontro con l’opera di Jonas Mekas fu con il suo film Walden (1969), proiettato da Marcel Mazé in un piccolo teatro parigino nel 1972. Eravamo allora solo […]
Testimonianza Il mio primo incontro con l’opera di Jonas Mekas fu con il suo film Walden (1969), proiettato da Marcel Mazé in un piccolo teatro parigino nel 1972. Eravamo allora solo […]
Il mio primo incontro con l’opera di Jonas Mekas fu con il suo film Walden (1969), proiettato da Marcel Mazé in un piccolo teatro parigino nel 1972. Eravamo allora solo una decina di spettatori. Mi ricordodi essere rimasto sconvolto subito dalla carica energetica del film. All’epoca, non ero ancora molto a mio agio con l’inglese, ma l’energia del film passava comunque attraverso il modo unico e singolare di Mekas di filmare. Non avevo mai visto un film del genere, così intenso e libero.
15 anni dopo, nel 1997, usciva la prima edizione video del film con The Walden Book, scritto da me insieme a Pip Chodorov. Piu di 500 persone si presentarono alla proiezione del film organizzata alla Cinémathèque française! Da allora, ogni evento a Parigi con Jonas suscitava un interesse notevole e Jonas fece parecchi interventi e dichiarazioni per l’indipendenza del cinema contro l’egemonia del cinema commerciale e industriale.
Gia nel 1976 Jonas diffonde il manifesto «Les Palestiniens du cinéma» per difendere la grande retrospettiva «Une histoire du cinéma» concepita da Peter Kubelka.
Scrisse: «Basta con i Grandi Poteri in politica e arte. Credono di avere il diritto di imporre la loro volontà ai paesi piccoli e alle piccole forme d’arte. NON SIAMO UGUALI. Un minuto di film di Kubelka, di Baillie, di Brakhage, è piu importante per l’umanita che mille programmi di cinema commerciale.»
La prima retrospettiva di film di Jonas in Francia fu presentata nel 1992 al Jeu de Paume, mentre usciva in francese il suo Movie Journal nella traduzione luminosa di Dominique Noguez.
Jonas era diventato un amico, ci vedevamo spesso a Parigi insieme a un gruppo di amici fedeli. La sua energia era rimasta intatta, la sua opera cresceva – film, video, installazione – e si diffondeva tra festival e musei dappertutto nel mondo. Il suo pensiero era rimasto intatto, nessun compromesso di nessun genere. Mai lasciarsi trascinare dal mainstream, mai compromettere la tua libertà.
Buon viaggio, caro Jonas. È stato un privilegio immenso frequentarti. Le generazioni future si possono nutrire dei tuoi capolavori, libri, poesie, film, pensieri.
«Pour nous le cinéma commence à chaque nouveau bourdonnement du projecteur, à chaque nouveau bourdonnement de nos caméras, nos coeurs s’élancent, mes amis!»
* Paris Expérimental
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