Europa

Bulgaria, il partito dei conservatori «tiene»

Elezioni Terzo posto alle amministrative per la minoranza turca (14%)

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 27 ottobre 2015

Il premier bulgaro, Bojko Borisov, sarebbe il vincitore confermato dalle elezioni locali svoltesi domenica 25 ottobre, come largamente previsto. Per i socialisti, si tratta di una nuova sconfitta. Terzo partito quello della minoranza turca che ottiene un 14%.

Il premier, come riporta l’agenzia Nova «si è congratulato coi rappresentanti del suo partito, Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria (Gerb), i partner della coalizione e l’opposizione per i risultati delle elezioni locali che si sono svolte domenica».

Il vincitore di fatto delle amministrative è proprio Gerb, partito guidato dal premier, grazie al maggior numero di sindaci e consiglieri comunali eletti al primo turno elettorale. In base agli exit poll, il Gerb avrebbe ottenuto il 34,5 per cento dei voti e i sindaci uscenti del partiti sono stati rieletti al primo turno a Sofia, Varna, Burgas, Stara Zagora, Veliko Tarnovo e Blagoevgrad, mentre saranno al ballottaggio a Plovdiv, Shumen, Haskovo e Vidin.

Borisov – riporta Nova – «si è anche congratulato con i partner della coalizione del Blocco riformista, così come con i due partiti che sostengono il governo di coalizione: Fronte patriottico e Alternativa per la rinascita bulgara».
I ballottaggi sui sindaci di molti centri cittadini del paese sono attesi per domenica prossima. In questo primo turno ha votato il 46,5% dei quasi 6,36 milioni di elettori. Stando ai primi exit poll, annunciati subito dopo la chiusura delle urne, Gerb del premier Bojko Borisov raccoglie complessivamente il 34% dei voti, Bsp il 17% e Dps, il partito della minoranza turca, il 14%.

A Sofia, capitale e centro abitato di circa due milioni di abitanti, il sindaco in carica Yordanka Fandakova (Gerb) ha ottenuto un terzo mandato con il 59,9% dei voti.

Al primo turno Gerb ha ottenuto un successo anche nelle grandi città di Varna e di Burgas.Le amministrative di oggi erano abbinate a un referendum sul voto elettronico, promosso dal presidente Rossen Plevneliev. Alla consultazione ha partecipato circa il 35% degli elettori, un quorum insufficiente a rendere vincolante il suo esito.

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