Nelle sue memorie uscite di recente a Mosca, Ellendea Proffer, fondatrice insieme al marito Carl della casa editrice Ardis, rievoca la capacità stupefacente di Iosif Brodskij di calamitare fin dai primi giorni del suo «esilio» americano l’attenzione finanche morbosa dei giornalisti in maniera del tutto involontaria e a dispetto della convinzione secondo la quale le scelte esistenziali di un poeta, per quanto eclatanti, non aggiungerebbero alcunché a quanto da lui scritto. Approdato in circostanze fortunose nel 1972 dall’Urss ad Ann Arbour, nel Michigan, grazie all’aiuto degli stessi coniugi Proffer, l’autore leningradese avrebbe appreso ben presto, malgrado il suo innato riserbo,...