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Brevi dal mondo: Yemen, Mali, Cina, Egitto

Brevi dal mondo: Yemen, Mali, Cina, EgittoLa costa della città yemenita di Hodeidah – Afp

Internazionale Houthi e governo yemenita si accordano per la tregua ad Hodeidah. In Mali strage jihadista di tuareg. Pechino arresta un altro canadese. L'Europarlamento condanna Il Cairo e chiede verità per Regeni

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 14 dicembre 2018

Yemen, una tregua per Hodeidah. Garantisce l’Onu

I colloqui tra i delegati del governo yemenita e quelli dei ribelli sciiti Houthi, chiusi ieri in Svezia, hanno prodotto un cessate il fuoco nella città portuale di al Hodeidah, uno dei nodi più irrisolti del conflitto yemenita. Secondo il segretario generale Onu, Antonio Guterres, che ha partecipato al round finale degli incontri, l’intesa raggiunta consentirà anche l’istituzione di un governatorato. Con la rassicurazione che «le Nazioni unite giocheranno un ruolo di primo piano nel porto e ciò faciliterà l’accesso umanitario e il flusso di merci alla popolazione civile, migliorando le condizioni di vita per milioni di persone». Secondo Guterres, gli accordi potrebbero essere un punto di partenza per arrivare alla pace e alla fine della grave crisi umanitaria.

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Attacco jihadista, strage civili tuareg nel nord del Mali

Sono almeno 47 le vittime di un attacco condotto nella zona di Menaka, al confine tra Mali e Niger, da un non meglio precisato gruppo di uomini armati in moto. Lo riferisce il Movimento per la Salvezza di Azawad, ex gruppo armato tuareg che ha firmato gli accordi di pace del 2015. Lo scorso ottobre un analogo raid a Amalaoulaou aveva provocato l’uccisione di almeno 25 civili tuareg. Circa 200 persone, in gran parte civili delle comunità Fulani e Tuareg, sono state uccise nella regione da inizio anno (dati Onu). Prese nel mezzo del conflitto che oppone piccoli gruppi di una galassia jihadista sempre più frammentata ai soldati francesi dell’operazione Barkhane, all’esercito maliano e ai gruppi tuareg che hanno firmato gli accordi di pace.

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Caso Huawei, Pechino arresta un altro canadese

Secondo atto della risposta cinese all’arresto in Canada di Meng Wanzhou, direttrice finanziaria di Huawei. Dopo Michael Kovrig, è stato arrestato un altro canadese, accusato di aver messo in pericolo la sicurezza nazionale: Michael Spavor, uomo d’affari legato alla Corea del Nord (impresa rara per un occidentale: ha incontrato Kim Jong-un). Era stata Washington a chiedere il fermo di Wanzhou, ufficialmente per aver violato le sanzioni all’Iran. E la guerra commerciale Usa-Cina continua.

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Europarlamento: l’Egitto viola diritti, verità per Regeni

Ieri il parlamento europeo ha approvato una mozione di condanna dell’Egitto per violazione dei diritti umani. La risoluzione chiede inoltre ai paesi Ue di interrompere la vendita di tecnologie di sorveglianza al Cairo e all’Europa di impegnarsi nella battaglia per la verità sull’omicidio di Giulio Regeni.

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