Brevi dal mondo: Venezuela, Brasile, Perù
Rimpasto di governo a Caracas Il presidente della Repubblica del Venezuela Nicolas Maduro, confermato nelle urne lo scorso 20 maggio, ha annunciato il rimpasto di governo che ha appena varato […]
Rimpasto di governo a Caracas Il presidente della Repubblica del Venezuela Nicolas Maduro, confermato nelle urne lo scorso 20 maggio, ha annunciato il rimpasto di governo che ha appena varato […]
Rimpasto di governo a Caracas
Il presidente della Repubblica del Venezuela Nicolas Maduro, confermato nelle urne lo scorso 20 maggio, ha annunciato il rimpasto di governo che ha appena varato come «un rinnovamento su proposta della gioventù patriottica per rafforzare il governo bolivariano». Il nuovo governo vede 12 volti nuovi, 7sono donne. Una donna forte – probabilmente sarà lei incaricata del dialogo con le opposizioni – e navigata, Delcy Rodriguez, già ministro delle Comunicazioni e degli Esteri, è la nuova vice presidente, in sostituzione di Tareck El Aissami, che passa a coordinare la politica economica. Ultimamente Delcy Rodriguez era presidente dell’Assemblea nazionale costituente e martedì 19 l’Anc dovrà eleggere chi la sostituirà in questa carica.
Temer, record di impopolarità: 82%
L’ultimo sondaggio di giugno realizzato dall’istituto Datafolha e per il secondo mese consecutivo consegna una impopolarità stellare, la più alta dall’inizio delle rilevazioni nel 1989, all’attuale presidente del Brasile Michel Temer: l’82 % dei brasiliani ritiene il suo governo «cattivo o pessimo». Corruzione (15%), aumento della disoccupazione e dell’inflazione, in particolare delle benzine, aumento delle tasse, le principali cause indicate. Il campione è di 2.824 interviste in 174 municipi. L’avvocato massone di origini libanesi Temer, ex vicepresidente che ha assunto la carica di facente funzione nel 2016 dopo l’impeachment di Dilma Rousseff, non è mai passato dal vaglio delle elezioni presidenziali.
Perù, pescatori contro trivellazioni
I pescatori della costa nord del Perù, in particolare delle province di Sechura, Paita, Talara e del dipartimento di Piura si oppongono, anche con scioperi e blocchi stradali lo scorso aprile, alle licenze concesse dall’ex presidente peruviano Pablo Kuczynsky, poi dimessosi per accuse di corruzione, alla compagnia Tullow Perù Limited per l’esplorazione offshore. Non è affatto detto che la multinazionale irlandese attiva in Perù abbia successo nell’attività estrattiva a largo della baia di Sechura ma le trivelle, dicono i pescatori, mettono a rischio le attività di pesca artigianale e acquacoltura su cui vivono 40 mila famiglie. Inoltre le municipalità del Sechura, in gran parte amministrate dal Frente Amplio e solidali con i pescatori, hanno elaborato politiche puntate sul turismo, l’economia sostenibile, il riciclo. Costruzioni, cementifici, miniere e pozzi di gas e petrolio stanno trainando la crescita economica del Perù (2° trimestre a +5%) a scapito dell’ambiente.
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