Brevi dal mondo: Usa, El Salvador, India-Bangladesh, Sri Lanka
Internazionale Usa, la Corte suprema dà ragione alle scuole religiose. El Salvador, 14 morti in custodia da marzo e 40mila arrestati. Alluvioni in India e Bangladesh: sono già 110 le vittime. Proteste in Sri Lanka, il governo riduce i poteri del presidente
Internazionale Usa, la Corte suprema dà ragione alle scuole religiose. El Salvador, 14 morti in custodia da marzo e 40mila arrestati. Alluvioni in India e Bangladesh: sono già 110 le vittime. Proteste in Sri Lanka, il governo riduce i poteri del presidente
Usa, la Corte suprema dà ragione alle scuole religiose
«Questa Corte continua a smantellare il muro che separa stato e chiesa per il quale si sono battuti i Padri fondatori». Lo ha scritto la giudice Sotomayor nel suo dissenso alla più recente decisione della Corte suprema Usa: la revoca di uno statuto del Maine che proibisce alle scuole private religiose di ricevere fondi pubblici. Secondo l’opinione di maggioranza una «discriminazione».
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El Salvador, 14 morti in custodia da marzo e 40mila arrestati
Oltre 40mila gli arresti a El Salvador dal 27 marzo, da quando il presidente Bukele ha imposto lo stato di emergenza giustificato con la lotta alla criminalità. A fornire i numeri è stata Amnesty, secondo cui almeno 40 detenuti sono morti in custodia. Cristosal, ong salvadoregna, aggiunge che in 14 casi esistono prove di omicidio extragiudiziale.
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Alluvioni in India e Bangladesh: sono già 110 le vittime
Sono già 110 le vittime accertate delle piogge monsoniche che hanno colpito il Bangladesh e il nordest dell’India, mentre 9,5 milioni di persone si ritrovano isolate, senza accesso a cibo e acqua potabile. Ieri il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina ha sorvolato le aree colpite dalla peggiore inondazione nella zona da decenni, dovuta al riscaldamento globale.
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Proteste in Sri Lanka, il governo riduce i poteri del presidente
Per frenare le proteste di piazza iniziate il 15 marzo scorso, il governo dello Sri Lanka ha approvato riforme costituzionali che limitano i poteri del presidente Rajapaksa restituendoli al parlamento e alle commissioni indipendenti. Il voto è giunto mentre migliaia di studenti marciavano a Colombo per chiedere le dimissioni di Rajapaksa e del primo ministro.
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