Ucraina, raid russo a Sumy: in 100mila restano senza luce

Centomila persone sono rimaste senza elettricità nella città e nella regione di Sumy, nell’Ucraina nordorientale al confine con la Russia, dopo che una centrale elettrica è stata colpita dalle forzerusse. Lo rende noto Ukrenergo, il gestore della rete elettrica nazionale ucraina, spiegando che sono in corso i lavori per ripristinare la rete elettrica. Le autorità locali precisano che non si hanno notizie di vittime a causa dell’attacco o di altri danni oltre a quelli alla centrale. «Siamo in guerra. Il settore energetico è uno degli obiettivi dei terroristi russi. Ed è ovvio il perché: tutta la nostra vita, tutta la nostra civiltà, è costruita sull’elettricità», ha detto alla Bbc Maria Tsaturian di Ukrenergo.

Onda di calore per un terzo degli Usa, roghi in California

Quasi 130 milioni di americani (su 330 milioni di abitanti ) sono minacciati da un’onda di calore che ha già battuto dei record e minaccia di estendersi e peggiorare ancora, dal nordovest della costa del Pacifico al nordest della costa dell’Atlantico. Dai quasi 40 gradi delle città ai piedi delle montagne dell’Oregon, ai 47 gradi registrati a Phoenix in Arizona, fino ai 52 gradi (nuovo record) registrati venerdì nella Death Valley in California, gli Usa sono sotto una coltre di estremo calore. In California, quasi 30mila persone sono state evacuate per un gigantesco rogo a Oroville, a meno di un’ora dalla capitale Sacramento.

Mass shooting nel Kentucky, quattro morti e un suicidio

Quattro persone sono rimaste uccise e altre tre ferite nella sparatoria scoppiata in una casa di Florence, nel Kentucky. Il sospetto autore è stato inseguito dalla polizia finché la sua auto è finita in un fosso: arrestato, è morto in ospedale in seguito a ferite da arma da fuoco che la polizia ha definito auto-inflitte. Nella casa teatro della sparatoria, gli agenti hanno trovato 4 persone già morte e altre 3 gravemente ferite, ricoverate nel vicino ospedale di Cincinnati.

I «desaparecidos» delle proteste contro Ruto in Kenya

Almeno 32 persone sono state rapite dalle forze di polizia in Kenya a causa delle proteste contro il presidente William Ruto. Alcuni di loro non hanno ancora fatto ritorno, e non se ne hanno notizie. Lo riporta un’inchiesta del New York Times, che ha parlato con alcuni degli attivisti rapiti. Tutti raccontano una storia simile: «Sciami» di agenti che fanno irruzione nelle loro case, perquisizioni, percosse e interrogatori. «I rapimenti e gli omicidi (sono almeno 39 le persone uccise dalla polizia durante le manifestazioni, ndr) dimostrano quanto lo stato kenyota sia diventato illiberale, specialmente il governo e le forze di polizia», ha detto un avvocato locale alla testata Usa.