Brevi dal mondo: Palestina, Marocco, India, Stati Uniti
Internazionale Tulkarem, ucciso 18enne palestinese. Rabat, cinque anni in cella per un post. La corte suprema indiana sospende la pena: Gandhi si candiderà. Corte Usa conferma i limiti al diritto d’asilo
Internazionale Tulkarem, ucciso 18enne palestinese. Rabat, cinque anni in cella per un post. La corte suprema indiana sospende la pena: Gandhi si candiderà. Corte Usa conferma i limiti al diritto d’asilo
Tulkarem, ucciso 18enne palestinese
Ieri l’esercito israeliano, durante un raid nel campo profughi di Nour Sham, a Tulkarem, ha ucciso il 18enne Mahmoud Abu Saan. Secondo testimoni, è stato colpito alla testa da brevissima distanza. Sale così a 202 il bilancio di palestinesi uccisi nel 2023 da militari o coloni israeliani, tra loro 34 bambini. Una media di quasi uno al giorno.
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Marocco, 5 anni in cella per un post
Il 48enne marocchino Said Boukioud è stato condannato a cinque anni di prigione: nel 2020 su Facebook aveva criticato la normalizzazione dei rapporti tra il suo paese e Israele. Per la corte ha criticato indirettamente re Mohammed VI, visto che è a lui che spetta decidere la politica estera. «Verdetto incomprensibile», commenta il suo avvocato.
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India, pena sospesa: Gandhi può candidarsi
La Corte suprema indiana rimette in corsa Rahul Gandhi, leader del Congress Party : i giudici hanno sospeso la pena carceraria a due anni, comminata lo scorso marzo con l’accusa di diffamazione, che gli avrebbe impedito di partecipare alle presidenziali previste per l’aprile del prossimo anno. Cade anche la sospensione da deputato.
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Corte Usa conferma limiti a diritto d’asilo
Ieri la Corte d’appello del nono circuito di San Francisco ha confermato le politiche migratorie di Joe Biden: restano in vigore le restrizioni temporanee alla presentazione delle richieste di asilo per chi arriva dal confine tra Messico e Stati uniti. A sfidare la Casa bianca era stato il giudice distrettuale Jon S. Tigar, che – accogliendo gli appelli di alcune organizzazioni per i diritti umani – aveva definito illegittimi i limiti previsti da Biden lo scorso maggio, ovvero la revoca del diritto a chiedere asilo per i migranti che non ne abbiano fatto richiesta nei paesi di transito. Le restrizioni erano state introdotte dopo la scadenza del Titolo 42, norma voluta dall’amministrazione Trump che limitava gli ingressi di migranti negli Usa utilizzando come giustificazione la pandemia da Covid-19.
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