Brevi dal mondo: Kashmir, Egitto, Stati uniti
Internazionale Attentato jihadista nello stato indiano: oltre 40 morti. Un giornalista prigioniero si candida alle elezioni da una cella egiziana. Amazon rinuncia a costruire gli uffici newyorchesi
Internazionale Attentato jihadista nello stato indiano: oltre 40 morti. Un giornalista prigioniero si candida alle elezioni da una cella egiziana. Amazon rinuncia a costruire gli uffici newyorchesi
Kashmir indiano, attacco jihadista fa strage di agenti
Con oltre 40 morti e almeno 20 feriti, quello avvenuto ieri nello stato indiano di Jammu e Kashmir – e subito rivendicato dal gruppo jihadista separatista Jaish-e-Mohammed (Jem) – è l’attacco più grave condotto contro le forze di sicurezza dal 1989, dall’inizio cioè della ribellione separatista contro il governo centrale di Delhi.
Bersaglio una colonna militare composta da circa 70 mezzi in transito sull’autostrada Jammu-Srinagar; all’altezza di Lethpora una serie di ordigni artigianali sono stati fatti esplodere centrando in particolare il veicolo che traportava il battaglione 76 della Forza di polizia centrale di riserva (Crpf). La polizia avrebbe già identificato l’autore in un giovane di Kakapora, Adil Ahmad, entrato nel Jem lo scorso anno.
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Egitto, giornalista si candida dalla cella della prigione
Hisham Gaafar, giornalista, ex direttore di IslamOnline, si candida alla segreteria del sindacato dei giornalisti egiziani dalla cella. In isolamento dall’ottobre 2015, in attesa di processo (è accusato di aver ricevuto fondi da servizi stranieri e di appartenere ai Fratelli musulmani), si candida – dice la famiglia, che non lo vede da un anno – per gettare una luce sugli abusi sistematici nei confronti della stampa da parte del regime di al-Sisi. Il suo caso è emblematico: ha superato i due anni di detenzione cautelare previsti dalla legge legge ma nessun processo è all’orizzonte.
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Amazon rinuncia ai suoi nuovi uffici a New York
Il colosso Amazon ha annunciato di aver rinunciato a costruire i propri nuovi uffici a New York. L’obiettivo era costruire una sede per 25mila dipendenti nel Queens. Si trattava di un investimento sul quale la società americana puntava di poter contare su importanti incentivi pubblici, circa tre miliardi. Già qualche settimana fa dalle parti di Amazon erano emerse criticità anche a causa dei non proprio ottimali rapporti con la politica locale. «Dopo numerose riflessioni si è deciso di non portare avanti i piani di costruzione» il laconico commento della portavoce della società Jodi Seth.
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