Brevi dal mondo: Giordania, Emirati, Bielorussia
Internazionale Disoccupati arruolati, la soluzione giordana al Covid-19. Tel Aviv-Abu Dhabi, firma dell'accordo il 15 settembre a Washington. A Minsk sparisce un altro oppositore: rapito Maxim Znak
Internazionale Disoccupati arruolati, la soluzione giordana al Covid-19. Tel Aviv-Abu Dhabi, firma dell'accordo il 15 settembre a Washington. A Minsk sparisce un altro oppositore: rapito Maxim Znak
Disoccupati arruolati, la soluzione giordana
Lavoro perso a causa del Covid? Con un tasso di disoccupazione ufficiale salito al 23%, la Giordania ha trovato la «soluzione»: torna la leva obbligatoria, abolita nel 1991. La misura è stata annunciata dai ministeri di Lavoro e Difesa e riguarderà i giovani tra 25 e 29 anni. Con requisiti precisi, in stile «reddito di emergenza»: disoccupati, residenti nel paese, sani e provvisti di fratelli. Cinquemila giovani quest’anno e 15mila nel 2021 svolgeranno servizio militare per 12 mesi (tre di addestramento e nove di formazione professionale) e riceveranno un salario di 100 dinari al mese (circa 120 euro), meno della metà del salario minimo garantito, attualmente fissato a 220 dinari giordani. Ma secondo il sito Bawaba, sono tutti contenti: la misura, scrive, era stata richiesta dalle stesse famiglie.
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Tel Aviv-Abu Dhabi, firma il 15 settembre
Dopo l’annuncio, la firma: si terrà il 15 settembre a Washington la cerimonia che ufficializza l’accordo di normalizzazione dei rapporti tra Israelee Emirati arabi. Alla presenza del presidente Trump, del premier israeliano Netanyahu e del ministro degli esteri emiratino (nonché fratello del principe Mohammed bin Zayed) Abdullah bin Zayed. Netanyahu ha confermato su Twitter: «Sono orgoglioso».
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A Minsk sparisce un altro oppositore: rapito Maxim Znak
Dopo Marya Kolesnikova e due membri del Comitato di coordinamento, in Bielorussia ieri è stato arrestato un altro rappresentante del consiglio dell’opposizione: uomini a volto coperto hanno rapito Maxim Znak dal suo ufficio a Minsk, denunciano i colleghi. Dei sette vertici del Comitato resta libera o non in esilio solo la scrittrice Svetlana Alexievich.
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