Brevi dal mondo: Cina, India, Malaysia, Nigeria, Indonesia
Cina e Usa, round negoziale sui dazi Trump ha «graziato» la Zte, il colosso cinese degli smartphone, dopo aver minacciato di impedirgli l’acquisto di componenti Usa. Pechino pare sia disposta a […]
Cina e Usa, round negoziale sui dazi Trump ha «graziato» la Zte, il colosso cinese degli smartphone, dopo aver minacciato di impedirgli l’acquisto di componenti Usa. Pechino pare sia disposta a […]
Cina e Usa, round negoziale sui dazi
Trump ha «graziato» la Zte, il colosso cinese degli smartphone, dopo aver minacciato di impedirgli l’acquisto di componenti Usa. Pechino pare sia disposta a diminuire il disavanzo americano. Sotto questi, apparenti, buoni auspici a Washington nei prossimi giorni comincerà il secondo round di negoziazioni per scongiurare la guerra dei dazi.
Nel Karnataka Modi vince, non stravince
Il Partito del popolo indiano (Bjp) del premier indiano Narendra Modi vince le elezioni nel Karnataka senza ottenere la maggioranza assoluta. I 104-105 seggi che gli vengono attribuiti segnano comunque un + 60 e oltre rispetto al 2013. Batosta per il Congresso nazionale indiano (Inc) di Rahul Gandhi, governo statale uscente e prima forza di opposizione nazionale: da 122 seggi scende a 76-78.
Malaysia, governo contro Usa e Israele
Il nuovo governo della Malaysia, guidato dal primo ministro Mahathir Mohamad (foto Afp), ha espresso ieri «forte opposizione» alla decisione degli Stati uniti di aprire la loro ambasciata a Gerusalemme. La prima dichiarazione in merito alla questione mediorientale del ministero degli Esteri malese, conferma dunque la posizione del precedente governo.
«Zazkazy libero», proteste in Nigeria
Quattro persone sono state arrestate dopo che i militanti sciiti filo-iraniani del Movimento islamico della Nigeria (Imn) sono tornatin a chiedere nella capitale Abuja la scarcerazione del loro leader, Ibrahim Zakzaky, detenuto insieme a sua moglie da oltre due anni con l’accusa di aver complottato per assassinare il capo delle forze armate Tukur Buratai.
Indonesia, sospetto ucciso dalla polizia
Dopo gli attacchi rivendicati dall’Isis, la polizia antiterrorismo indonesiana – che presto potrebbe avere ncora più poteri da una legge parlamentare – ha comunicato di avere ucciso un sospetto militante islamista e di averne arrestati altri 13. Il sospetto è stato ucciso durante una sparatoria con le forze dell’ordine proprio nella seconda città dell’Indonesia
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